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Numero di imprese in crescita, ma crescono pure i fallimenti: oltre 2 al giorno nell’edilizia

Il numero di imprese cresce in tutte le regioni. A livello settoriale segnano un recupero pure artigianato, costruzioni e commercio

Note positive e qualche, sonate, campanello di allarme dall’anagrafe delle imprese nel secondo trimestre del 2014.Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi nel II trimestre di ogni anno Stando a quanto reso noto oggi da  Unioncamere-InfoCamere sulla base dei dati Movimprese, tra aprile e giugno i registri delle Camere di Commercio avrebbero ricevuto quasi 97mila domande di iscrizione, dato più basso tra quelli registrati nel secondo trimestre degli ultimi 10 anni, a fronte di poco più di 61mila richieste di cancellazione da parte di imprese . Il saldo del secondo trimestre del 2014 è pertanto positivo per 35.704 unità, 9.619 in più (il 37%) rispetto al secondo trimestre del 2013. anno si registra un aumento del 15,5% delle aperture di procedure fallimentari  rispetto allo stesso periodo del 2013: la scorsa primavera, dunque, 4.044 imprese hanno portato i libri in tribunale, 44 imprese al giorno sabato e domenica inclusi. Il conto delle aziende con richiesta di fallimento aperta sole così a 7.600 imprese nei primi sei mesi dell’annoi, cui corrisponde un incremento del +18,5% rispetto al primo semestre 2013. La maggior parte di queste procedure Imprese entrate in procedura fallimentare e in concordato per attività economica nel II trimestre 2014fallimentari, oltre il 77%, ha riguardato società di capitale, tra le quali il fenomeno continua a crescere a ritmi maggiori rispetto a quelli osservati tra le società di persone (+20,8% contro +12,9%), e nelle altre forme giuridiche (+18,5%). Sull’aumento dei fallimenti registrato nel trimestre da poco concluso pesa il contributo del commercio ( 1.015 eventi) , delle attività legate al mondo edile ( 842 procedure fallimentari; + 12,3% rispetto allo stesso periodo del 2013 e dell’industria manifatturiera (800 domande). “La crisi pesa ancora sulla vitalità del sistema produttivo italiano ma, seppur con fatica, il tessuto imprenditoriale reagisce e torna a crescere – ha precisato Ferruccio Dardanello,  presidente di Unioncamere – . Siamo in momento estremamente delicato  in cui deve essere prestata la massima attenzione alle politiche che possono aiutare o penalizzare i progetti di vita di migliaia di italiani che credono nell’impresa e che hanno bisogno di essere accompagnati, sostenuti, favoriti. Perché solo in questo modo si può ridare lavoro a chi lo ha perso o una chance ai giovani che lo cercano”.

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