Opinioni

Io serramentista, tra proposte di joint venture, import – export e vero made in Italy

“….Mi dicono che si vedono autotreni scaricare finestre alla stazione Anagnina di Roma per serramentisti della provincia e non solo, mentre l’autista, foglio alla mano, distribuisce il suo carico a tutti loro per poi tornare su in Polonia, Romania o non so dove. Qualcuno poi qui lo rivende a prezzo irrisorio, qualcun altro invece lo rivende per prodotto italiano facendoselo strapagare, mentre si è creata così una porcheria di mercato dove io personalmente non ci sto capendo più niente. Ma la colpa è…”

Io serramentista Web(di Simone Iaboni)…Ci risiamo, è sempre la stessa storia. Ogni tanto ci riprovano, con la loro bella parlantina cercano di abbindolarmi più o meno con le stesse modalità. Ma sono loro che ogni volta mi chiamano sig. Laboni e si fanno scoprire! La solita telefonata della segretaria che ti avrebbe scelto tra le migliaia di imprese artigiane perché ha visto il tuo sito internet e quindi ha capito subito da lì chi è il serramentista N°1 in Italia. Cioè io. La ringrazio per gli elogi ma difficilmente qualcuno ti cerca per una joint venture facendo il tuo numero di telefono chiedendoti: “Penso che lei sia molto bravo nel suo lavoro! Non è vero?” o qualcosa del genere. Mi dice che sono mediatori tra le imprese artigiane in Italia e architetti committenti, o costruttori, posatori e qualunque persona sia in grado di appiccicare le mie finestre in qualche buco creato al di fuori dei confini. E inizia a farmi domande del tipo: cosa produco, cosa non produco, se sono interessato all’export, quanti sono i miei dipendenti, se riesco a fatturare un tot al mese per loro, quanti metri quadri è la mia azienda… A quest’ultima domanda mi sono avvalso della facoltà di non rispondere facendole capire che stava diventando invadente perché l’Agenzia delle Entrate fa molte meno domande quando viene a trovarmi. “D’accordo ci faremo risentire” mi dice, mentre nel bel mezzo dell’interrogatorio io avevo già controllato di quale azienda facesse parte quel numero di telefono che mi stava chiamando scrivendolo su Google, dato che all’inizio della conversazione non lo avevo capito e non mi sarei fidato di lei se glielo avessi richiesto. Passa qualche giorno e mi arriva una mail dal Direttore Megagalattico dove mi fa una presentazione della loro azienda, il tipo di servizi offerti come la consulenza export personalizzata e continuativa, il nome della persone che si occuperà di contattarmi e mettersi a mia disposizione. Quante attenzioni! E infatti, puntualmente, mi chiama dopo un po’ di giorni questo Cavaliere, o per lo meno così si definisce, mi chiede se sono io il signor Laboni e mi ripete in breve quello che mi ha detto la signora la settimana prima per prendere appuntamento con me nella mia azienda per il lunedì seguente alle 10. Mentre mi chiama ripetutamente signor Laboni sorrido pensando a quel signore che pochi anni fa voleva truffarmi e mi chiamava con questo nome (vedi il numero 8 – 2015 di S+D). “Quello che noi le chiediamo signor Laboni sono dalle novemila e cinque alle tredicimila euro all’anno. Penso che lei possa tranquillamente sostenere questa spesa signor Laboni, non è vero???” Mmm… Vuole sapere da me se ho questi soldi. Ma lì per lì non ci faccio troppo caso. Gli rispondo…

…segue sul numero di giugno di “serramenti+design”

 

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