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Integrazione processo digitale nell’industria: manager 4.0 ancora troppo pochi in Italia

ALDAI-Federmanager lancia allarme sulla necessità di garantire formazione di professionalità con "digital skills": insieme a un massiccio investimento in formazione e informazione, urge una vera grande cabina di regia al cui tavolo siano presenti anche i manager

bruno-villani_vice-presidente-aldai-federmanagerMentre già si parla di Industria 5.0, nel nostro Paese il passaggio al 4.0 del quale tanto si discute– passaggio fondato su un’evoluzione tecnologica caratterizzata dalla progressiva integrazione tra manifattura tradizionale prodotta dagli impianti industriali e processi di automazione digitale e on-line – deve fare i conti con una carenza che il nostro sistema produttivo si trascina da tempo: la diffusa mancanza di manager adeguatamente preparati. Mancanza che  diventa un “grido” d’allarme per i manager 4.0 , ovvero in grado di rispondere appieno alle specifiche esigenze imposte dal processo di trasformazione in atto. A lanciarlo è stata ALDAI-Federmanager, la maggiore organizzazione territoriale del sistema Federmanager, polo di competenze e punto di riferimento per i servizi ai manager oltre che partner integrante del sistema industriale. L’associazione denuncia come sul fronte dell’Industria 4 l’Italia rischia di trovarsi nell’arco di pochi anni in una sostanziale fase di stallo per la mancanza di manager adeguatamente formati: di manager 4.0 . “Per evitare questo pericolo è necessario attivarsi in maniera sistematica per garantire formazione di professionalità che abbina le cosiddette ‘digital skills’, senza dimenticare, aspetto importante, la nostra realtà economica produttiva caratterizzata in particolare da Piccole e Medie Imprese “ si legge nel comunicato. ALDAI-Federmanager punta quindi i riflettori sull’importanza di assicurare ai manager tutti gli strumenti utili a mantenere le competenze che vengono loro universalmente riconosciute: la concretezza esecutiva, il pensiero prospettico e la capacità di risolvere i problemi. “Per gestire la rivoluzione del digitale, c’è bisogno di una vera grande cabina di regia che sappia mettere insieme tutti gli attori e al cui tavolo siano presenti anche i manager” ha sottolineato Bruno Villani (nell’immagine), vice presidente ALDAI-Federmanager: “Nella cabina di regia del Piano Nazionale Industria 4.0 i manager che sono i veri portatori e attuatori del cambiamento non ci sono. L’obiettivo è mettere in sinergia le persone e le risorse disponibili, fare sistema, mettendo a disposizione del Paese tutte le diverse competenze disponibili partendo anche da “un’analisi” 4.0 che individui, anche a livello internazionale, le best practice da diffondere”. Già fin dall’ultimo World Economic Forum di Davos è emerso che il cambiamento epocale dettato dall’Industria 4.0 porterà il 65% dei bambini oggi alle elementari a fare lavori che attualmente non esistono: per questo è indispensabile prevedere investimenti massicci in formazione e informazione. ALDAI-Federmanager sta andando in questa direzione con la formalizzazione tra gli altri di accordi con autorevoli Business School e Università, per assicurare ai propri associati un accesso preferenziale a formazione e informazione strategicamente distintiva e ponendo la massima attenzione al tema anche in ottica di “dinamizzazione” della materia. “Nell’Unione Europea l’Italia continua a mantenere la seconda posizione per peso nel manifatturiero, con in testa la Germania: i dirigenti d’industria sono disponibili e si propongono per interagire con le Istituzioni e con tutti gli attori interessati in ottica propositiva per promuovere e attuare processi di modernizzazione e di sviluppo del Paese” ha concluso Villani.

 

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