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Art City Bologna. Sayerlack sponsor ufficiale della mostra “ L’instabilità degli oggetti ”

Con ingresso gratuito presso lo spazi dell'Ex Atelier Corradi, dal 27 gennaio al 24 febbraio la mostra collettiva “L'instabilità degli oggetti” apre alla riflessione sugli oggetti rivisitando la loro funzione, il portato simbolico di cui sono investiti nella società dei consumi, la loro centralità nella cultura visiva dell’ultimo secolo

Annunciata da Sayerlack la sponsorizzazione della mostra collettiva “L’instabilità degli oggetti m3 ” – a cura di Pietro Gaglianò – che si svolgerà nel contesi di Art City White Night . Uno degli eventi mostra che dal 27 gennaio caratterizzeranno la quinta edizione di ART CITY Bologna, programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, coordinato dall’Istituzione Bologna Musei in occasione di Arte Fiera. La mostra collettiva “ L’instabilità degli oggetti ” vedrà esposte opere di Bruno Baltzer e Leonora Bisagno, Emanuele Becheri, Luca Capuano, Daniele D’Acquisto, Davide D’Elia, Serena Fineschi, Laura Pugno, Alessandro Valeri. L’esposizione, che si protrarrà fino al 24 febbraio, sarà allestita negli spazi dell’Ex Atelier Corradi, ora Cavallo Spose, progettato all’inizio degli anni Cinquanta dall’estro visionario e innovativo dell’architetto bolognese Enrico De Angeli. Un vero e proprio gioiello di architettura e design, perfettamente conservato negli arredi e recuperato fedelmente, dal 2012 tutelato dal Ministero per i Beni Culturali. Installazioni di piccolo formato, video e immagini fotografiche abiteranno la storica architettura, posandosi sulla sua superficie e attivando dialoghi imprevisti con i visitatori. Ispirandosi al titolo del romanzo di A.M. Homes (The Safety of the Objects, 1990), il progetto apre una riflessione sugli oggetti rivisitando la loro funzione, il portato simbolico di cui sono investiti nella società dei consumi, la loro centralità nella cultura visiva dell’ultimo secolo. Tra le mani, nelle vite dei personaggi di Homes gli oggetti sono i destinatari di una proiezione completa ingannevolmente gli individui e le loro vicende. Nelle riflessioni degli artisti coinvolti la mancata identificazione tra forma e funzione, possesso e determinatezza, innesca una crisi in cui ogni certezza si trasforma in interrogativo. La forma degli oggetti collassa, cede la propria integrità e si apre ad altre letture; invece di garantire con la propria solida razionalità i confini dell’identità e del desiderio, l’oggetto viene scomposto e modificato, compie dichiarazioni illegittime, elude ogni tentativo di finitezza. Le opere in mostra sono episodi diversi di una sperimentazione del possibile, apparizioni che punteggiano lo spazio come inganni o come errori, come situazioni aperte, con un elemento comune nella condensazione di dimensioni tra loro apparentemente inconciliabili (nello spazio, nel tempo, nella tassonomia del visibile).

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