pubblica amministrazione

Amministrazioni pubbliche locali ( Pal ): 2 enti su 3 non erogano servizi online

Per quanto riguarda il dato nazionale, la media è pressoché la stessa di quella rilevata dalla CGIA di Mestre per la Pal: solo il 33,9% delle Amministrazioni comunali è in grado di avviare/concludere via web il servizio richiesto dall’utente. Molto forti le differenze a livello terriroriale. Tra la trentina di servizi offerti on line monitorati, il 24,5% dei Comuni italiani consente di soddisfare compiutamente per via telematica le esigenze dell’utenza con il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) e il 14,5 % con la DIAP (Dichiarazione di Inizio Attività Produttive)

Due Pubbliche amministrazioni locali (Pal) su tre non erogano alcun servizio completo tramite il web. La denuncia è stata sollevata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre che ha esaminato i dati Istat riferiti all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione da parte dei nostri Enti locali. E come accennato i risultati di questa analisi sono poco confortanti: tra tutte le Regioni, le Province, i Comuni e le Comunità montane presenti in Italia la percentuale di enti che offre la possibilità di avviare e concludere per via telematica l’intero iter di almeno un servizio richiesto dall’utenza è pari al 33,8%: praticamente solo 1 su 3 è in grado di espletarla. Stando allo studio presentato, la tipologia di Pal maggiormente in “ritardo” risulta essere la Provincia: solo il 27,1% è in grado di “dialogare” e concludere on line la procedura richiesta da imprese e cittadini. Media percentuale che sale 28% per le Comunità montane e si attesta al 33,9% nei Comuni (con punte del 63% per quelli con più di 60.000 abitanti) per toccare il 59,1% tra le Regioni e le Province autonome. “Se il nostro settore manifatturiero – ha sottolineato il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeoè chiamato ormai quotidianamente a misurarsi con gli effetti della 4° rivoluzione industriale che sta diffondendo sempre più l’utilizzo di macchine intelligenti, interconnesse e collegate a internet, in buona parte degli enti locali, invece, il deficit tecnologico che sconta il personale è disarmante”. Per quanto riguarda il dato nazionale riferito ai Comuni, la media è pressoché la stessa di quella registrata dalla Pal: solo il 33,9% delle Amministrazioni comunali è in grado di avviare/concludere via web il servizio richiesto dall’utente. A livello territoriale i Comuni più virtuosi sono quelli ubicati nella Provincia autonoma di Bolzano, nel Veneto, in Emilia Romagna e in Toscana. Se in Alto Adige il 65,5% dei Sindaci è in grado di espletare questo servizio, in Veneto il tasso scende al 56,5%, in Emilia Romagna al 54,1 % e in Toscana al 44,8%. In coda, invece, troviamo i Comuni della Liguria (17,4%), della Sicilia (16,8 %) e del Molise (14,7%). Tra la trentina di servizi offerti on line monitorati, il 24,5% dei Comuni italiani consente di soddisfare compiutamente per via telematica le esigenze dell’utenza con il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) e il 14,5 % con la DIAP (Dichiarazione di Inizio Attività Produttive)

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