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Detrazione serramenti 2018. UNICMI scrive anche alle Commissioni della Camera

Portare il bonus per i serramenti al 50% significa rinunciare al loro contributo in termini di risparmio energetico. UNICMI scrive alle Commissioni Bilancio, tesoro e programmazione e Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati

UNICMI non rinuncia a sollecitare la correzione di quanto disposto nel testo del disegno della Legge di Bilancio 2018 approvato dal Senato e trasmesso alla Camera dei Deputati senza recepire nessuno dei numerosi emendamenti presentati per chiedere lo stralcio del punto 2 al comma a) così da rispristinare per il 2018 le condizioni esistenti attualmente per la detrazione applicata a serramenti e schermature (65%).

Di qui un nuovo appello inviato alle Commissioni Bilancio, tesoro e programmazione e Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati. Appello  nel quale viene ribadito quanto documentato pure sul numero di ottobre di “serramenti+design sulla base dei dati forniti da ENEA ovvero che gli investimenti attivati nel 2016 dagli interventi di sostituzione dei serramenti ammontano a 1.355,5 M€ rappresentando il 41% degli investimenti totali attivati. Investimenti che hanno portato ad un risparmio energetico documentato pari a 458,4 GWh/a, ovvero il 41,2% del totale. In proposito UNICMI giustamente rileva come “ Da qualche tempo alcuni analisti hanno rilevato come, a loro dire, la tipologia di intervento più scelta dai consumatori italiani nell’ambito del bonus del 65% (ovvero la sostituzione dei serramenti) abbia generato un non soddisfacente apporto in termini di risparmio energetico. Purtroppo questa analisi è stata parzialmente recepita anche nella SEN Strategia Energetica Nazionale.” Dimostrando poi numeri alla mano perché questa analisi non sia corretta. Di qui le conclusioni che riportiamo e condividiamo totalmente perché sostenute dai fatti:

…La sostituzione dei serramenti rappresenta un intervento da salvaguardare all’interno delle detrazioni del 65%per queste ragioni:
• La praticabilità e la sostenibilità economica da parte dei consumatori italiani (7.200 € l’intervento medio).
• L’apporto al raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico: ridurre gli investimenti negli interventi di sostituzione di serramenti significherebbe, di fatto, frenare il “capitolo” di risparmio energetico più importante delle detrazioni fiscali, che da solo vale il 41% del totale. Gli interventi di riqualificazione energetica completa (comma 344) hanno prodotto nel 2016 poco più di 82 GWh/anno, contro i 458 degli interventi di sostituzione serramenti; pur comprendendo la necessità di spingere verso interventi di “riqualificazione profonda”, è evidente che ciò non può essere fatto penalizzando gli interventi che ad oggi producono risultati quantitativamente significativi, pena il significativo calo dei risparmi energetici complessivi nel breve e medio periodo.
• Il sostegno alla migliore industria italiana che ha visto ridursi del 40% il mercato fra il 2008 e il 2015. E’ infatti presumibile che una più completa certificazione delle prestazione dei serramenti possano porre un limite (qualitativo, non quantitativo) ai processi di importazione di prodotti low-cost.
• Ai fini del risparmio energetico è già possibile oggi valutare l’apporto offerto dai serramenti in termini globali cioè in termini di riduzione delle perdite energetiche sia per conduzione (trasmittanza termica) sia per ventilazione (permeabilità all’aria dei serramenti e dei giunti di installazione). Trattasi di aspetti già applicati sul mercato e pertanto ampiamente praticabili dalle PMI. Per implementare ciò ai fini delle detrazioni fiscali del 65%, all’atto pratico, sarebbe sufficiente stabilire nello strumento legislativo che disciplina tali opportunità fiscali (Decreto 11 marzo 2008 coordinato con il Decreto 26 gennaio 2010 e succ. mod.) limiti sulla permeabilità all’aria dei serramenti e richiedere la conformità dei giunti di installazione al requisito 5.3 della UNI 11673-1.

Quindi:

Chiediamo al Parlamento lo stralcio del paragrafo 2) lettera a) del comma 1. Dell’articolo 3 della Legge di Bilancio 2018: “ai commi 1 e 2, dopo l’ultimo periodo è aggiunto il seguente: La detrazione di cui al presente comma è ridotta al 50 per cento per le spese, sostenute dal 1° gennaio 2018, relative agli interventi di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione

1 commento

  1. PERCHE’ CONTINUANO A DARE IL BONUS ANCHE PER I SERRAMENTI CHE ARRIVANO DALL’ESTERO IN QUANTO LE AZIENDE PRODUTTRICE NON PAGANO TASSE IN ITALIA , IL BENEFICIARIO DEL BONUS SFRUTTA I CONTRIBUENTI ITALIANI E INTANTO LE AZIENDE CHIUDONO.

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