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Rimodulazione ecobonus per i serramenti al 50 %. Conseguenze (possibili) e singolarità di posizioni

Le note di accompagnamento alla Legge di Bilancio 2018 che ha rimodulato l' ecobonus per i serramenti al 50 % forniscono concreti elementi di riflessione che inseriti nel più ampio quadro delle misure incentivanti esistenti per gli interventi in edilizia rende evidente la rafforzata volontà di spostarne i vantaggi agli edifici condominiali spostamento che richiede precise competenze specialistiche per quanto riguarda scelta e posa dei serramenti.

Come anticipato da Dan Vasile nel suo editoriale del numero di novembre di “serramenti + design”, per avere elementi oggettivi utili a comprende il/i possibili perché nell’ultima Legge di Bilancio si sia deciso per il 2018 di ridurre l’ ecobonus per i serramenti al 50 %  e per le “schermature solari” delle detrazioni fiscali da Irpef e Ires per gli interventi di efficientemente energetico degli edifici, era necessario aspettare la diffusione delle note sia illustrative che contabili allegate al bilancio stesso.

Note che entrando nel merito di quanto previsto per le “Agevolazioni per gli interventi di efficienza energetica negli edifici, di ristrutturazione edilizia…” premettono che “Nel triennio 2014-2016 sono stati realizzati circa un milione di interventi, di cui oltre 360.000 nel 2016, anno in cui oltre la metà di essi ha riguardato la sostituzione di serramenti, e per circa il 20% la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Gli investimenti attivati nel triennio ammontano a circa 9,5 miliardi di euro: oltre il 40% delle risorse è stato destinato alla sostituzione di serramenti; il 25% alla coibentazione di solai e pareti; poco più del 9% alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio. L’ammontare complessivo di investimenti attivati nel 2016 è stato pari a oltre 3,3 miliardi di euro (7% in più rispetto al 2015): il valore massimo potenziale delle detrazioni fiscali che potranno essere richieste dai beneficiari nell’arco dei prossimi dieci anni è pari a 2,1 miliardi di euro. I risparmi conseguiti ammontano nel triennio 2014-2016 a circa 0,28 Mtep/anno.” Premessa che da una parte dimostra oggettivamente la buona efficacia delle misure introdotte quantomeno a fini anticongiunturali, avendo di fatto stimolato positivamente la diffusione degli investimenti, dall’altra però risulterebbe essere sostenuta da dati di risparmio energetico conseguito che dalle analisi condotte renderebbero evidente come “…Anche in relazione al mutato contesto economico, vi sono ampi margini di miglioramento del rapporto tra costo e beneficio del meccanismo.”

 ecobonus per i serramenti al 50 % punitivo

Di qui la necessità di “ …Revisione della struttura delle aliquote al fine di legare maggiormente il beneficio economico al risparmio energetico conseguibile tramite l’intervento (riduzione del beneficio al 50% per finestre, schermature, caldaie a condensazione e a biomassa)…”. Modalità di revisione che ha portato alla riduzione dell’  ecobonus per i serramenti al 50 % e che riprendono quanto ipotizzato dal documento di consultazione per una nuova Strategia energetica nazionale (SEN). Documento che – con anni di ritardo –  ha fatto propri i ripetuti inviti di ENEA a modulare la percentuale di detrazione in relazione al risparmio atteso. Di qui la decisione che “A tal fine, la lettera a), nn. 2 e 3, del comma 1, prevede la riduzione dell’importo detraibile dal 65 al 50% per gli interventi riguardanti finestre, schermature, caldaie a condensazione e a biomassa.“ Trova così conferma la supposizione che ad originare la decisione articolata nella Legge di Bilancio 2018 di rimodulare le detrazione siano state le valutazioni sul rapporto costi/benefici ambientali connaturati alle diverse tipologie di intervento quale indicatore di passaggio da un sistema premiante basato su un sistema prescrittivo ( valori tabellati) ad uno basato sulle prestazioni risultanti come più volte auspicato dalla Ue.

Ma fatto salvo il condivisibile principio, il modo con cui lo si è poi declinato nella Legge di Bilancio 2018 solleva più di una perplessità apparendo nella sua stesura finale addirittura punitiva nei confronti dei serramenti e delle schermature solari, sia perché proprio stando ai dati contenuti nell’ultimo rapporto diffuso da ENEA non trova più giustificazione il supposto minor vantaggio presentato dal rapporto costo/benefici, sia perché le caldaie a condensazione in Classe A per le quali era originariamente prevista una analoga riduzione del beneficio sono state poi “salvate” da un emendamento che le lega alla contestuale applicazione di termovalvole. Riguardo ai dati va ricordato come il D.L. 63 del 2013 ha stabilito che fosse proprio ENEA l’ente deputato ad effettuare il monitoraggio e la valutazione del risparmio energetico conseguito a seguito della realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica di edifici e degli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali (articolo 14, comma 3bis). Attività di monitoraggio che si basa sull’elaborazione delle informazioni contenute nelle richieste di detrazione per via telematica, sulla trasmissione di una relazione sui risultati degli interventi e sul costante aggiornamento del sistema di reportistica multi-anno delle dichiarazioni ai fini delle detrazioni medesime. Reportistica che ha avuto una diffusione annuale a partire dal 2007 con l’ eccezione degli anni 2015 e 2016 i cui dati sono stati inseriti nel rapporto diffuso lo scorso anno. Rapporto 2017 che abbiamo analiticamente dettagliato sulle pagine di “serramenti+design” di ottobre  segnalando come in termini di rapporto costi/beneficio l’intervento relativo alla sostituzione dei soli serramenti (comma 345B; costo 0,10 €/kWh ) risultava direttamente concorrenziale a quello rilevato per il miglioramento delle prestazioni termiche dell’involucro dell’edificio attraverso la coibentazione di solai e pareti (comma 345A; costo 0,9 €/kWh). A tale risultato ha indubbiamente contribuito una riduzione dei costi dei serramenti a parità di prestazioni.

conseguenze e singolarità di posizioni

Ed ora l’avvenuta rimodulazione dell’ ecobonus per i serramenti al 50 % favorirà la diffusione di prodotti meno prestazionali e di costo inferiore come sostengono alcune associazioni di settore?

Per quanto riguarda le prestazioni è realisticamente improbabile considerando lo sviluppo di normative in materia di serramenti sia nella PA (prestazioni minime e tendenza verso gli edifici ad energia quasi zero) sia nelle regioni in cui è più diffuso il ricorso agli incentivi in edilizia (a cominciare dalla Lombardia). Quello del costo inferiore a parità di prestazioni è più verosimile ma non così scontato se si guarda all’intero complesso legislativo proposto in materia di incentivi sia relativi all’efficentamento energetico che alle ristrutturazioni di 1 e 2° livello (ne trattiamo sul numero di febbraio in distribuzione su abbonamento) perché è evidente la volontà di spostare i vantaggi dalla singola abitazione (unità immobiliare) agli edifici condominiali spostamento che richiede precise competenze specialistiche per quanto riguarda scelta e posa dei serramenti.

Singolare inoltre notare come la sottolineatura dei costi inferiori dei serramenti  probabilmente provocati dalla riduzione dell’ ecobonus per i serramenti al 50 % sia avvenuta anche da parte di alcune associazioni che negli ultimi tre anni hanno di fatto danneggiato la competitività sul mercato delle aziende italiane di cui avrebbero dovuto salvaguardare gli interessi dando seguito e diffusione alla bufala sull’obbligatorietà di legge dell’applicazione della UNI 7697 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”. Ogni produttore che ha dato fiducia a tale conclamata bufala è sicuramente in grado di stimare quanto gli sia costata in termini di produzione e/o rinuncia alla marginalità ed è innegabile che ciò ha contributo ad accrescere gli ambiti di mercato a disposizione dei produttori esteri.

 

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