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Investire nella ristrutturazione edilizia conviene: +3, 6% il plusvalore rilevato nel 2017

Nei 104 capoluoghi di provincia considerati nel "Secondo Rapporto sul recupero edilizio in Italia e nuovi format digitali” presentato da Scenari Immobiliari, è stato registra un plusvalore del 3,6 % e un guadagno netto di cinquemila euro, considerando un costo di ristrutturazione medio di trentamila euro e uno sconto sul prezzo di vendita dell'appartamento/edificio del 24,3 %circa.

Investire nella ristrutturazione conviene. A rimarcarlo il “Secondo Rapporto sul recupero edilizio in Italia e nuovi format digitali” presentato ieri a Milano Presentato ieri a Milano da Scenari Immobiliari con la collaborazione di Paspartu Italy il “Secondo Rapporto sul recupero edilizio in Italia e nuovi format digitali”. Rapporto di 40 pagine indirizzato alle società immobiliari – ma di estremo interesse anche per i privati e le imprese delle filiere collegate all’edilizia – che rimarca come investire nella ristrutturazione in Italia conviene sempre di più e si ha anche una casa più vicina alle proprie esigenze.  Nei 104 capoluoghi di provincia, considerati nella loro fascia semicentrale, é stato registra un plusvalore del 3,6 % e un guadagno netto di cinquemila euro, considerando un costo di ristrutturazione medio di trentamila euro e uno sconto sul prezzo di vendita dell’appartamento/edificio del 24,3 %circa.

Gli investimenti in riqualificazione sul patrimonio abitativo – ha commentato Mario Breglia , presidente di Scenari Immobiliari – si confermano il motore del comparto edilizio, giungendo a rappresentare il 38 per cento del valore degli investimenti totali in costruzioni. Rispetto al 2007 il volume degli investimenti in manutenzione straordinaria è raddoppiato in termini reali, con oltre 46,5 miliardi di euro di fatturato nel 2016, che si traducono in 700mila abitazioni ristrutturate”. Sul totale delle 560mila transazioni del 2017, si legge nel Rapporto, sono state acquistate 130mila abitazioni da ristrutturare, ovvero il 23,2% del totale e in crescita del 36,8% rispetto ai dati del 2016. Il comparto si è ritagliato uno spazio maggiore tra le preferenze degli acquirenti, grazie alla possibilità di sconto e di guadagno in termini di valore che offre una ristrutturazione personalizzata.

Come ha spiegato Sabrina Suma – che si è addentrata nei dettagli della ricerca – investire nella ristrutturazione conviene in tutte le principali città italiane. Lo studio ha preso come riferimento i quartieri semicentrali dove il mercato risulta più dinamico, prendendo come standard un appartamento di sessanta metri quadri secondo i prezzi rilevati a febbraio 2018. Nella top ten dei capoluoghi italiani per il plusvalore ottenuto al termine del processo di ristrutturazione di un immobile si collocano Roma, Napoli, Firenze, Milano, Bologna, Venezia, Bergamo, Brescia e Torino, che chiude con il 5,7 % in più rispetto al valore di un immobile ristrutturato contemporaneamente in offerta sul mercato.

Il guadagno medio potenziale in euro a Roma si attesta a 39.500 euro, per decrescere nettamente già dalla seconda posizione. A Napoli il guadagno è di 18mila euro e il plusvalore del 9,8 %. Qui un appartamento da ristrutturare vale potenzialmente 155mila euro, mentre uno ristrutturato ne costa oltre 202mila. Firenze registra 276mila euro come prezzo medio per un immobile da ristrutturare, con una spesa per i lavori di 33mila euro, generando un plusvalore del 9,5% rispetto al prezzo finale, con un guadagno di 21mila euro sul prezzo di un appartamento già ristrutturato.

A Milano dall’acquisto di una casa da ristrutturare con le successive spese di riammodernamento, si guadagnano nella vendita 25.500 euro cioè il 9% su 282mila euro di spesa totali per un investimento del genere. Rispetto al ristrutturato, che costa in media 308mila euro, infatti, si otterrebbe uno sconto del 20% circa, se si preferisce un immobile da riqualificare e, anche se vanno aggiunti i costi dei lavori, il grado di personalizzazione finale apporta un valore aggiunto.
In un’analisi per capoluoghi, a riportare i risultati migliori sono state Milano e Roma, con oltre 33mila transazioni ciascuna. Si riscontra che la maggior parte della scelta è ricaduta sugli immobili già ristrutturati, che con 26.900 unità per Milano rappresentano circa l’81% del totale. Gli immobili da ristrutturare si posizionano al secondo posto e rappresentano il 12,7% delle compravendite milanesi del 2017, con un aumento del 20% in un anno. Poco più di duemila immobili nuovi sono stati oggetto di transazione nel capoluogo lombardo. A Roma il 17,4 % degli acquirenti ha scelto un appartamento da ristrutturare, cioè il 28,3 % in più sul 2016, in opposizione ad un 74,4 % che ha preferito un appartamento già ristrutturato o nuovo, in aumento dell’undici per cento. A Torino si registra il 13% cento di appartamenti da ristrutturare acquistati nel 2017, in crescita del 25% rispetto al 2016. Ma è a Napoli che gli appartamenti da ristrutturare riscuotono più successo, scelti dal 30,1 per cento degli acquirenti, con motivazioni da ricercare nella qualità dello stock a disposizione nel capoluogo, dove le nuove iniziative residenziali scarseggiano.

Investire nella ristrutturazione: i nuovi format digitali

Dai dati di mercato si è poi passati allo  “spostamento digitale” dagli spazi reali a quelli virtuali ha portato sempre più l’edilizia e chi vi lavora a cercare soluzioni pratiche e veloci sul web e di conseguenza a fare acquisti online. Il “canale digitale” avanza nelle costruzioni ed è una trasformazione che sta investendo tutte le filiere. Fino a pochi anni un imprenditore edile, un tecnico di cantiere, un manovale non utilizzavano il digitale per la condivisione di informazioni o l’acquisto di prodotti da cantiere. Oggi queste stesse persone considerino normale la possibilità di ordinare un impermeabilizzante o una lastra di cartongesso online e vederseli recapitare in cantiere nella data prestabilita.

Il percorso evolutivo della catena immobiliare così come si presenta oggi ha avuto inizio in Italia negli ultimi dieci anni ed ha coinvolto intermediatori, consulenti, imprese, fornitori e produttori. È sotto gli occhi di tutti che internet, e-commerce, realtà aumentata, sharing economy hanno indotto un cambiamento economico, culturale e sociale che ha mutato il modo di essere cittadini, lavoratori, professionisti, di fare impresa e più in generale di essere consumatori. La rivoluzione digitale – ha aggiunto Mario Bregliaha creato nuove esigenze nei consumatori contemporanei, rendendo quindi necessario un più attento sfruttamento delle opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche. La catena immobiliare sta venendo gradualmente investita da un’ondata di rinnovamenti, anche in questo caso guidati da una domanda resa sempre più esigente in un mercato sempre più competitivo”.

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