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Riattivazione impianti Alcoa di Portovesme. Fissato incontro al MISE per il 2 maggio

Il 2 maggio presso il MISE si dovrebbe entrare nella fase operativa; quindi parlare di piano industriale, nuovo assetto societario, partecipazione finanziaria e piano di lavoro per la riattivazione degli impianti di produzione alluminio primario

Dopo l’avvenuta acquisizione il 15 febbraio dall’Alcoa di Portovesme da parte della multinazionale svizzera Sider Alloys, attraverso Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), il 2 maggio presso il MISE si dovrebbe – finalmente ed ufficialmente – entrare nella fase operativa; quindi parlare di piano industriale, nuovo assetto societario, partecipazione finanziaria e piano di lavoro per la riattivazione degli impianti di produzione alluminio primario. Temi sui quali il responsabile dell’Unità che gestisce le crisi aziendali presso il MISE, Giampietro Castano, avrebbe convocato per le 11.00 a Roma, il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru; l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri; il presidente ed il responsabile HR della Sider Alloys Italia Spa, Giuseppe Mannina e Gaetano Libia; il presidente del coordinamento del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.

Ricordiamo che il progetto di rilancio degli impianti (ex) Alcoa di Portovesme fermi ormai da diversi anni definito dalla positiva procedura di chiusura delle trattative annunciata lo scorso 22 dicembre 2017 dal Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, prevede un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro.

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