cooperazione

Accordo tra industriali lombardi e del Senegal per promuovere attività “made in italy”

All’incontro hanno partecipato anche Stefano Vergani, Presidente AISOM, Laura Michelini, Consiglio di amministrazione FINCO e Presidente di Caseitaly e Paolo Caresana, Presidente del Consorzio Lodi Export.

Anfit ha reso noto che presso la Camera di Commercio di Milano si è tenuto lo scorso mese un incontro promosso da Aisom e l’associazione Unacois-Yeessal che rappresenta imprenditori e commercianti senegalesi. Incontro durante il quel è stato ratificato l’accordo di cooperazione tra le due organizzazioni per promuovere e sviluppare nuove opportunità per le imprese.

L’associazione Aisom in particolare vuole trasferire parte del know-how di alcune delle sue aziende manifatturiere in Senegal per poter, in questo modo, frenare l’emigrazione illegale. Promuovere la collaborazione tra le imprese delle due associazioni per un migliore sfruttamento delle risorse economiche e umane, promuovendo lo sviluppo di attività imprenditoriali e professionali e favorendo la nascita di nuove realtà manifatturiere italiane in Senegal. Questo è il senso del protocollo d’intesa siglato a Milano.

Grazie al know-how gli industriali hanno saputo spingere economicamente la Lombardia – ha sottolineato Mayoro Mbaye, consigliere speciale di Cheikh Cissé e presidente di Unacois-Yeessal. – Un miracolo che è potuto accadere principalmente per merito di un fenomeno tipicamente italiano apprezzato in tutto il mondo, il “Made in Italy “, sinonimo di buon gusto e passione per la qualità“.

Mayoro Mbaye ha tenuto anche a precisare che l’emigrazione illegale non è una fatalità: “I Governi e le Organizzazioni che rappresentano i datori di lavoro come Unacois-Yeesal devono affrontare la disoccupazione con una politica di cooperazione e sviluppo come ad esempio l’accordo appena firmato con gli industriali della Lombardia per incoraggiare i senegalesi a rimanere nel proprio paese. Aiutandoli così a casa loro“.

Il ministro Amadou Lamine Cissé, direttore capo dell’Ufficio Economico della Cancelleria ha riaffermato la volontà del Senegal a cooperare e a far crescere gli scambi. “Nel nome delle più alte autorità della Repubblica del Senegal, ringrazio e mi congratulo con le organizzazioni per questo bellissima iniziativa economica” ha detto il diplomatico che aveva al suo fianco Attilio Cavallini, Delegato per le relazioni di Unacois- Yeessal dell’ufficio di Milano.

Da parte sua, Gianmarco Senna, presidente della IVa Commissione attività di produzione, educazione, formazione e occupazione della Regione Lombardia ha spiegato che attraverso questi accordi, la Lombardia vuole aiutare i Paesi a svilupparsi. “E soprattutto il Senegal il cui tasso di crescita è di circa il 7%, in aumento”. All’incontro hanno partecipato anche Stefano Vergani, presidente AISOM, Laura Michelini, Consiglio di amministrazione FINCO e presidente di Caseitaly e Paolo Caresana, presidente del Consorzio Lodi Export.

 Perché il Senegal

La risposta del “perché in Senegal?” è racchiusa in un documento (info Mercati Esteri) realizzato dalla Farnesina. I tassi di crescita dell’economia senegalese hanno registrato negli ultimi anni valori record per la storia di quel Paese.

Dal 2014, anno di lancio del programma “Plan Senegal Emergent“, l’economia senegalese è cresciuta a tassi via via più elevati (4,3% nel 2014, 6,4% nel 2015, 6,6% nel 2016, 6,7% nel 2017). Le prospettive per il 2018 prevedono una crescita del 6,8% per l’anno corrente e del 6,9% nel 2019 (fonte dati Banca Mondiale). Il settore edile inoltre continua a registrare una domanda fiorente nelle aree urbane in continua espansione, trainato anche dai programmi di edilizia popolare lanciati dal Governo.

La modernizzazione del sistema produttivo senegalese è oggetto del “Plan Sénégal Emergent” (PSE), lanciato nel 2014 dal Presidente della Repubblica senegalese Macky Sall. Il piano, del valore di oltre 14 mld di euro, si propone di fare del Senegal il primo Paese africano destinatario di investimenti esteri ed assicurare una crescita del PIL dell’ordine del 7-8% annuo (a fronte del +4,7 del 2014) che si traduca in risultati tangibili per la popolazione senegalese, a cominciare dalla creazione di posti di lavoro. Diversi i settori oggetto di interventi: infrastrutture, energia, edilizia popolare, turismo, telecomunicazioni.

Non solo, il porto della capitale del Senegal, Dakar, rappresenta uno dei principali accessi allo spazio economico della CEDEAO (Comunità Economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest). Nel 2017 il volume delle merci transitate è’ stato di 14,2 milioni di tonnellate (+7,4% rispetto al 2016). Le Autorità’ senegalesi stanno investendo in nuove infrastrutture portuali nella zona tra Dakar e in un nuovo aeroporto.

La progressiva maggiore apertura agli investimenti esteri è confermata dal miglioramento del posizionamento nella classifica “Doing Business” 2017 (147esimo posto) e nella classifica “Global Competitiveness Report” (112esimo). “Si evidenzia, inoltre, – sottolinea il documento – il passaggio nel 2017 dalla categoria 6 alla categoria 5 nelle valutazioni del rischio paese OCSE. Il Senegal è membro delle principali Organizzazioni Internazionali e regionali ed è legato all’Unione Europea dagli Accordi UE-ACP di Cotonou.

Che cosa è AISOM

L’idea di costituire una libera associazione di imprese nasce nel 2009, da alcuni Imprenditori, Manager e Professionisti di Milano e provincia (sud ovest); l’obiettivo era di dar luogo ad un’associazione, inizialmente connotata da una limitata “territorialità”, che riunisse le energie e le aspettative di molte realtà imprenditoriali per un’ottimizzazione degli sforzi di crescita e di resistenza alla crisi economica.

Dall’anno 2015, a seguito del successo del modello di sviluppo e di business matching, AISOM è divenuta Associazione Nazionale.

 

 

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