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Incentivi non trainano intenzioni d’acquisto: -12 % per serramenti

Le intenzioni d'acquisto rilevate dall'Osservatorio Findomestic fanno segnare una netta caduta di interesse verso i prodotti sostenuti dagli incentivi: gli impianti solari termici fanno segnare un -18,9% , impianti fotovoltaici -16,9% e pure le indicazioni legate alla sostituzione  e infissi e serramenti fanno segnare una perdita a due cifre

Incentivi non trainano intenzioni d'acquisto

Nonostante un clima di crescente ottimismo generato dal progressivo calo dei contagi e dai progressi della campagna vaccinale, l’Osservatorio Findomestic di giugno, realizzato dal gruppo BNP Paribas in collaborazione con Eumetra, ha rilevato a fine maggio una netta frenata soprattutto delle intenzioni d’acquisto di beni durevoli in generale, e legati alla casa in particolare.

Nell’ambito del comparto casa, quello delle ristrutturazioni (-0,4%) è l’unico segmento sondato a registrare una tenuta della propensione a fare. Le idee di ammodernamento e miglioramento della propria abitazione nate durante i passati lockdown sembra continuare ad alimentare interesse per la sistemazione della propria abitazione piuttosto che orientarle all’acquisto di una nuova abitazione (indicazione che registra una caduta del 19%) , tuttavia –  per quanto possa sembrare strano- altrettanto non si rileva per gli interventi legati all’efficientemente energetico.

Dopo diversi mesi di sostanziale rialzo probabilmente anche alimentato dalle crescenti aspettative generate dal Superbonus del 110%, l’Osservatorio Findomestic ha rilevato una forte perdita di interesse dei consumatori verso i prodotti legati all’efficentamento energetico. Le intenzioni d’acquisto di impianti solari termici fanno segnare un -18,9%. quella relativa  agli impianti fotovoltaici -16,9%. Pure le intenzioni di acquisto legate alla sostituzione  e infissi e serramenti fanno segnare una perdita a due cifre (del -12,3% per essere precisi). PiĂą contenuto il passivo fatto segnare da “stufe e caldaie”: – 11%.

” Scottati dalla spensieratezza della scorsa estate, quest’anno i consumatori non abbandonano ancora l’atteggiamento cauto e prudenziale che ha caratterizzato i comportamenti di consumo finora” si legge nell’Osservatorio.

Allo stesso tempo, come accennato in apertura, gli intervistati non nascondono un diffuso  ottimismo per l’evoluzione della pandemia: il 68% degli intervistati dichiara che le “aperture” saranno finalmente “definitive” anche se il 53% non esclude che potrebbe tornare qualche chiusura localizzata e quasi quattro intervistati su dieci (38%) ritengono concreta la possibilità che nel giro di 2-3 mesi la maggioranza delle regioni diventi “bianca” mentre il 23% rimane più cauto indicando un arco temporale di 5-6 mesi.

 

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