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CNA: oltre 27mila micro, piccole e medie imprese nella bolla del gas

Nel dettaglio si fa diretto riferimento alla filiera del vetro per le province di Venezia, Treviso,  Monza e della Brianza, Pesaro Urbino e Siena, e  per la produzione di ceramica, manufatti in terracotta, cemento e gesso, le province di Modena, Vicenza, Perugia e Reggio Emilia

CNA imprese segnala come  l’’accelerazione dell’inflazione –  salita al +2,5% secondo i dati ISTAT–  sia trainata dall’incremento del 20,2% dei prezzi dei beni energetici a cominciare, per il comparto produttivo, dall’escalation di quelli del gas” il cui peso sul fatturato risulta essere più elevato per i settori della metallurgia, del vetro ceramica e prodotti per l’edilizia, della carta e della chimica.

Settori nel cui perimetro operano oltre 27 mila imprese, che danno lavoro a 169 mila addetti.

Prosegue, infatti, la fase rialzista sui mercati del gas naturale che ha portato le quotazioni ai massimi storici, su livelli cinque volte più alti rispetto allo scorso anno (2020 che ci permettiamo di ricordare è stato l’anno economicamente più duro a causa delle chiusure temporanee imposte dalla pandemia).

“Focalizzando l’attenzione sul settore della fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, l’impennata dei costi di acquisto di gas mette maggiormente sotto pressione i sistemi territoriali che associano una  più alta numerosità di imprese con una maggiore specializzazione delle MPI ” si legge nel comunicato.

Nel dettaglio si tratta della filiera del per il vetro le province di  Venezia, Treviso,  Monza e della Brianza, Pesaro Urbino e Siena, e  per la produzione di ceramica, manufatti in terracotta, cemento e gesso, le province di Modena, Vicenza, Perugia e Reggio Emilia.

“In questi comparti le imprese devono produrre per far fronte a contratti chiusi nei mesi precedenti con prezzi di vendita che non incorporavano lo shock del prezzo di acquisto del gas; ne consegue una riduzione del valore aggiunto, un pesante effetto recessivo che frena la ripresa, nonostante le attese sugli ordinativi per le imprese del settore vetro, ceramica e cemento siano ai massimi dalla fine del 2000.”

CNA segnala pure come “sull’escalation dei prezzi del gas agiscono numerose concause. Ai fattori stagionali si associa la correlazione con l’ascesa dei prezzi del petrolio, l’aumento delle quotazioni internazionali del GNL influenzate dalle strozzature dell’offerta e dalla forte crescita del costo del trasporto marittimo conseguenti alla pandemia. Influiscono, inoltre, i movimenti speculativi, la riduzione del livello delle scorte, le criticità temporanee nel transito del gas dalla Norvegia e dalla Russia e la ripresa della domanda: nei primi sette mesi del 2021 i consumi da gas nei paesi Ocse  salgono del 3,5%.

La domanda mondiale è rafforzata dalla crescente sostituzione di carbone con gas nelle maggiori economie emergenti manifatturiere, come Cina e India. Le interazioni con il mercato dell’energia elettrica sono consistenti: l’Italia registra una quota di elettricità prodotta con il gas pari al 48,3%, più del doppio del 19,6% della media Ue a 27.”

 

 

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