In un evento trasmesso in live streaming, l’Ufficio Studi Economici di UNICMI ha presentato il consueto aggiornamento semestrale del Rapporto sul mercato dell’involucro edilizio 2025 (presentato a marzo 2025), contenente le previsioni di chiusura per il 2025 e le proiezioni per il 2026 relative al mercato italiano dei serramenti e delle facciate continue.
Come al solito aperto dai saluti del direttore generale Pietro Gimelli, la linea è subito passata a Carmine Garzia (responsabile scientifico dell’Ufficio Studi) che a fronte di stime sull’andamento della economia italiana ancora positive che vedono nella riduzione del tassi di interesse un possibile sostegno agli investimenti immobiliari, a livello internazionale non poteva non rimarcare come lo scenario risulti decisamente più complesso a causa del confronto sui dazi con gli USA ed al rallentamento dell’economia cinese.
Contesto generale che fa da perimetro all’evoluzione di un mercato nazionale delle costruzioni che secondo le stime UNICMI sia nell’anno in corso che nel 2026 presenterà solo una lievissima contrazione (-0,1% e -0,2% rispettivamente). A controbilanciare il noto forte arretramento del comparto residenziale – soprattutto imputabile al segmento recupero/ristrutturazione (-8%) – continuerà ad essere quello del non residenziale sostenuto anche dalla domanda di edifici pubblici che si stima crescerà del 5% nel 2025 e del 3,8% nel 2026.

La presentazione dei dati di dettaglio relativi all’andamento atteso del mercato dei serramenti indica una contrazione del -2,6% per l’anno in corso, diminuzione che si stima salirà a -2,8% nel 2026. Percentuali, che va opportunamente ricordato, si riferiscono a valori e volumi che dopo l’aggiornamento dei dati ISTAT (si legga in numero di maggio di “Serramenti Design e Componenti” ndr) sono risultati nettamente superiore a quelli in precedenza stimati dalla stessa UNICMI che ne ha immediatamente segnalato la variazione.
Per l’anno in corso la domanda attesa alimentata dal comparto residenziale dovrebbe presentare un calo del 6,6%, confermato anche nel 2026, mentre quella dei serramenti e delle facciate continue alimentati dalla domanda del non residenziale si prevede crescerà complessivamente del 5,1% nel 2025 e del 3,9% nel 2026. L’andamento positivo del mercato delle facciate dovrebbe poi attenuarsi per attestarsi al +3,9% nel 2026, mentre a differenza dei serramenti realizzati con profili di altri materiali, quelli in alluminio – considerando sia il segmento residenziale sia quello non residenziale – cresceranno dello 0,6%.

A subire un atteso forte ridimensionamento (-6,7%) sarà il mercato dei serramenti realizzati con profili in PVC a causa del crollo del mercato della sostituzione sostenuto dai Bonus fiscali in edilizia. Nell’aggiornamento viene anche molto opportunamente segnalato che i segnali di questo cedimento si manifestano pure nel crollo delle importazioni di serramenti in PVC che, nei primi 4 mesi del 2025, stando ai dati forniti dalle dogane sono diminuite di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo del 2024.

EFFETTO MILANO
Un altro elemento critico che potrebbe sicuramente influenzare gli andamenti riportati nell’aggiornamento è la possibile evoluzione di quanto sta accadendo a Milano, metropoli che da sola attualmente vale circa il 50% degli investimenti immobiliari complessivamente effettuati nel Paese.
A sottolinearlo è stato lo stesso Carmine Garzia a commento dei dati rilevati e riportati nel rapporto reso liberamente scaricabile (nella forma light) sul sito windowmarket. “Dall’aggiornamento del rapporto emergono due dati rilevanti: la crescita del settore non residenziale, sia per le finestre sia per le facciate, che si protrarrà fino a fine anno, e la forte contrazione del segmento residenziale legato al recupero, che avrà effetti negativi sulle quote di mercato del PVC” ha commentato rimarcando poi come:”…per il segmento non residenziale – e in particolare per le riqualificazioni avanzate – dobbiamo guardare con grande preoccupazione anche alle inchieste giudiziarie in corso a Milano, poiché potrebbero avere effetti molto rilevanti sul prosieguo delle opere di grande rigenerazione urbana, che sono proprio quelle che generano una buona parte della domanda di facciate continue e serramenti nel segmento del nuovo.”


