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Industria del vetro made in Italy. Nel 2014 crescono export, fatturato e…Mercato interno

Pure il mercato interno ha complessivamente mostrato incrementi percentuali piuttosto consistenti facendo registrare una capacità di assorbimento superiore del 14,97% rispetto al 2013. Risultato che viene soprattutto imputato al comparto del vetro cavo

gimav 2014Stando ai dati di settore elaborati da GimavAssociazione italiana fornitori di macchine, accessori e prodotti speciali per la lavorazione del vetro – nel 2014 si conferma come la ripresa si sia estesa a tutti i fronti di attività, anche se permangono alcuni segni di debolezza per quanto riguarda il mercato domestico. Cresce il fatturato complessivo, che arriva ad un totale di 1.179.842.320 euro, con un aumento del 2,84% rispetto al 2013 dovuto in massima parte alle macchine per la lavorazione del vetro piano. Come accennato pure il mercato interno ha complessivamente mostrato incrementi percentuali piuttosto consistenti facendo registrare una capacità di assorbimento superiore del 14,97% rispetto al 2013. Risultato che viene soprattutto imputato al comparto del vetro cavo, che ha fatto registrare una crescita del 43,80%, mentre gimav 2014 1resta fermo al risultato dell’anno precedente il vetro piano. Pienamente confermata la decisa predisposizione all’export delle aziende italiane del settore, che secondo Gimav anche per il 2014 avrebbero raggiungono l’80% circa del proprio risultato economico col fatturato all’estero. Il dato complessivo offre un quadro di ottima vitalità, nonostante l’andamento altalenante del mercato, iniziato dopo la drammatica battuta d’arresto del 2009, abbia caratterizzato anche questo esercizio. L’incremento generale delle esportazioni del settore rispetto all’anno precedente è stato pari al 3,34%, così scomponibile: 5,52% macchine, accessori e prodotti speciali del vetro piano; – 0,02% macchine, accessori e prodotti speciali del vetro cavo . Anche nel 2014 l’Unione Europea si conferma come la prima area di sbocco per la produzione italiana; tutto il continente europeo (paesi UE e paesi extra UE) arriva a coprire oltre il 50% del totale delle esportazioni: questo dato conferma che la domanda proveniente dalle economie industrializzate del nostro continente nell’ultimo anno ha decisamente invertito la tendenza ed ha gimav 2014 2ricominciato a crescere. E se da un lato prosegue il calo delle esportazioni verso l’Asia, che però continua ad assimilare un buona fetta dell’export totale del settore, appare ancora vivace la domanda proveniente dal continente americano: sia l’area Nafta che il Centro e Sud America si attestano su buoni livelli, assorbendo rispettivamente una quota del 11,59% e del 10,43% sul totale delle esportazioni. Nella graduatoria dei maggiori paesi di destinazione dei prodotti italiani, la Francia mantiene saldamente il primo posto con l’8,47% del totale export. La Cina riconquista il secondo posto, seguita da Russia, Brasile, Stati Uniti, Messico e Turchia. Un segnale molto positivo proviene dalla Spagna che fa registrare un aumento dell’export del 55,78%. Particolarmente incisivo l’aumento delle vendite in Repubblica Ceca e gimav 2014 3soprattutto in Romania, che ha fatto registrare un incremento eccezionale a valore del 1127% sul 2013 raggiungendo una quota di export del 3,89% sul totale. Così ha commentato i risultati Renata Gaffo direttore di Gimav: “Dopo la sensibile contrazione registrata tra il 2008 e il 2009 a causa della profonda crisi che sta ancora influenzando le politiche economico-finanziarie del mondo intero, il settore ha faticosamente ripreso a crescere, timidamente nel 2010, con maggior vigore nel 2011, con qualche brusca frenata nel 2012 e con maggiore regolarità negli ultimi due anni. Malgrado ciò la situazione appare ancora molto difficile, nell’area dell’Euro in generale ma soprattutto sul mercato interno, dove solo negli ultimi mesi si è avuto qualche timido segnale di ripresa in alcuni settori di sbocco. Il pesante fardello dei costi dell’energia, del costo del lavoro e dell’alto livello della tassazione, costituisce per le nostre imprese una gravosissima zavorra, che gimav 2014 4rende estremamente difficile la programmazione di investimenti a medio-lungo termine”.

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