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Macchine e tecnologie lavorazione legno. Dati confermano calo vendite e preoccupazioni

Dalla conferma della necessità di raggiungere dimensioni aziendali maggiori agli effetti dei conflitti in Ucraina e Palestina; dalle preoccupazioni per i dazi imposti dagli Stati Uniti alla necessità di mantenere alimentate le esportazioni. Diversi ed articolati i temi che emergono dalle ultime rilevazioni rilasciate da Acimall sul mercato nazionale ed internazionale delle macchine e tecnologie per la lavorazione del legno

Macchine e tecnologie lavorazione legno. Dati confermano calo vendite e preoccupazioniI dati conclusivi dell’anno passato rilevati da Acimall – l’associazione dei costruttori italiani delle tecnologie per l’universo della lavorazione del legno e dei suoi derivati – confermano le previsioni dell’Ufficio studi dell’associazione, ribadendo di fatto i preoccupanti indicatori  emersi dai preconsuntivi.

Stando ai dati rilasciati, la produzione italiana di macchine, utensili e accessori per la lavorazione del legno si conferma attestarsi a 2.420 milioni di euro, l’8,7% in meno rispetto al 2023.  Pure in diminuzione risultano essere sia le esportazioni (1.695 milioni, -8,1%) che quelle del mercato interno, le cui vendite si fermano a 725 milioni di euro (-9,9%).

A diminuire in modo particolarmente elevato sono le importazioni (228 milioni, -25,2%), con un trend che porta la bilancia commerciale a registrare un calo del 4,9%  (1.467 milioni di euro).

Un dato, quello consuntivo, che è stato definito dalle informazioni raccolte a proposito dell’ultimo trimestre, numeri di difficile rilevazione e lettura alla luce della preoccupante situazione internazionale la cui incertezza è stata ora acuita dalle scelte del governo USA. Tornando al 2024 l’indagine trimestrale di Acimall ha segnalato per il periodo ottobre-dicembre un calo complessivo degli ordini del 5,2% (-6,5% dall’estero; + 7,1% dal mercato interno) a pari trimestre 2023.

Ad essere saliti in quel periodo secondo i dati rilevati è il portafoglio ordini  arrivato a coprire 3,6 mesi ed i prezzi (+2%). La consueta indagine qualitativa effettuata tra le aziende associate ha rivelato che il campione delle imprese intervistate propende per una sostanziale stabilità sia a livello di produzione (55% ) che di occupazione (70%) e giacenze (50%).

Una stabilità che non poteva che  ottenere meno consensi se riferita ai primi mesi dell’anno in corso: il mercato nazionale viene, infatti, ritenuto essere in ulteriore diminuzione dal 50% del campione, stabile dal 45%  ed in aumento dal restante 5%. Spostando l’osservazione  al mercato estero le opinioni confermano l’attesa di una (ottimistica?) stabilità tornata ad essere indicata dal 50% del campione, mentre l’altro 50% teme una ulteriore contrazione.

Principali mercati a confronto

L’Ufficio studi di Acimall ha elaborato anche una serie di interessanti e puntuali dettagli di mercato  non solo in relazione alla posizione dell’Italia nei flussi internazionali di settore, ma anche dei due principali competitor sullo scacchiere mondiale, Germania e Cina, dati che – ricordiamo – non comprendono gli utensili.

Come accennato sopra l’Italia ha chiuso il 2024 con un valore delle esportazioni  pari a 1.550,4 milioni di euro, facendo quindi segnare una contrazione dell’8,1% rispetto ai 1.686,7 milioni di euro realizzati nel 2023. I principali mercati di destinazioni  risultano essere stati gli Stati Uniti (177,2 milioni di euro, – 4,3% ), la Francia (175,7 milioni di euro, +19%) e la Germania (121,5 milioni di euro, – 2,4%).

Seguono Polonia, Spagna, Regno Unito, Cina, Svezia, Turchia, Belgio. Sostanzialmente stabili le vendite complessive indicate per Germania e Cina  ( -2,4%  in Germania +2%  Cina). In proposito viene  opportunamente sottolineato l’importante incremento rilevato sul mercato francese, valore che ne confermano il secondo posto come destinazione delle esportazioni.

Verticalizzando l’analisi sulle importazioni di tecnologia per il mondo del legno il valore indicato per il 2024 ammonta a 228,1 milioni di euro, risultando quindi in decisa contrazione rispetto ai 304,7 del 2023 (-25,1%).

Dati che dettagliati per Paese confermano la Germania al primo posto fra “ fornitori”, con 83,7 milioni di euro, valore in forte diminuzione  rispetto ai 157,4 milioni acquistati nel 2023 (-46,8%); seguono Cina, che con 40,2 milioni di vendite in Italia cresce di ben il 36,3%, e  la Spagna, che con 14,2 milioni di euro, fa segnare un aumento del 41%  rispetto ai 10,1 milioni dell’anno precedente.

L’Austria risulta scendere al quarto posto,  facendo segnare una contrazione delle vendite in Italia di ben il 45,6% (dai 23,3 milioni del 2023 ai 12,5 dello scorso anno), andamento percentuale analogo all’India (10,4 milioni di euro, il 44,7% in meno rispetto ai 18,9 del 2023). Seguono Svizzera, Francia, Finlandia (che rivela un dato fuori scala passando dai 315mila euro del 2023 ai 4,7 milioni di quest’anno, facendo così segnare un eccezionale per quanto poco significativo più 1.405%), Regno Unito e Stati Uniti.

Focalizzando l’analisi sui dati della Germania, da sempre leader del commercio internazionale, il valore delle esportazioni (utensili esclusi) pari a 2.485 milioni di euro ne confermano l’attesa contrazione (-11,6% rispetto ai 2.813 milioni del 2023; riduzione sensibilmente peggiore, sempre in termini percentuali, rispetto al – 8,1% registrato dai produttori italiani. Anche per la Germania in cima alla “Top ten” dei Paesi di destinazione si collocano gli Stati Uniti (362,9 milioni di euro, più 1,5%), seguiti dalla Cina (213,2 milioni di euro, – 18%) e dalla Francia (168 milioni, -14,3%). Seguono Austria, Polonia, Canada, regno Unito, Egitto, Paesi Bassi e Svizzera. Da rilevare come l’Egitto risulti essere il Paese  protagonista di un vero e proprio exploit in termini percentuali, passando dai 9,7 milioni del 2023 agli oltre 87 del 2024 (+ 796,3%).

Lo scorso anno anche per le importazioni in Germania confermano la Cina al primo posto della “Top ten” con un valore sostanzialmente identico all’anno precedente (178,1 milioni di euro contro i 177,8 del 2023). Segue l’Italia, che mantiene la posizione del 2023 ma passa dai 110,2 agli 84,2 milioni del 2024 (meno 23,6%), e seppure con valori in calo  la Polonia (da 79,5 milioni contro 82,6), Paese che precede le altre nazioni esportatrici ovvero – nell’ordine – Austria, Repubblica Ceca, Svizzera, Slovenia, Svezia, Francia e Lussemburgo.

Cina protagonista assoluta

Sempre stando ai dati diffusi, nel 2024 la Cina è tornata a superare la Germania  diventando la protagonista assoluto dei flussi commerciali di settore, con una esportazione (utensili esclusi) pari a 2.520 milioni di euro,  facendo così registrare +9,3% rispetto al 2023 (2.306 milioni).

Dato accompagnato da una significativa riduzione delle importazioni, passate dai 231,9 milioni del 2023 ai 189,1 dello scorso anno, numeri che evidenziano un cambio che viene definito “strutturale” del settore delle macchine per il legno e il mobile prodotte in Cina, che non solo soddisfano in misura crescente la domanda di quantità e di qualità del mercato interno, ma diventano sempre più appetibili anche all’estero e probabilmente non solo per una questione di prezzo, ma anche di una qualità che comincia a essere confrontabile con quella di fornitori più blasonati.

Analizzando i dati più in dettaglio si rileva, per quanto non sia una grande sorpresa, che il maggiore estimatore delle tecnologie cinesi è il Vietnam, che incrementa di ben il 27,5% gli acquisti dal “vicino”, passando dai 280,3 milioni di euro del 2023 ai 357,3 dello scorso anno. Al secondo posto gli Stati Uniti (348 milioni di euro, +2,1)  seguiti da Russia (224,3 milioni di euro, +2%), Germania, India, Tailandia, Brasile, Indonesia, Malesia e Messico.

 

 

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