normativa

Proroga 55% rimandata alla soluzione delle questioni tecniche e finanziarie

Ufficiale definizione “edifici a energia quasi zero”. Prevista modifica certificazione

Per sapere se e come sarà articolata la probabile proroga del 55% bisognerà aspettare siano individuate le soluzioni più efficaci  per risolvere le problematiche tecniche e finanziaria esistenti.  A renderlo noto è il comunicato ufficiale rilasciato dal Governo al termine del Consiglio dei Ministri svoltosi oggi che tra i punti all’ordine del giorno prevedeva pure l’esame del “DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e di recepimento della direttiva 2010/31/UE in materia di prestazione energetica nell’edilizia (AFFARI EUROPEI – SVILUPPO ECONOMICO) – in corso di diramazione“. In proposito nel paragrafo intitolato Bonus edilizia viene testualmente riportato che: “Fermo restando il recepimento della Direttiva  comunitaria sull’efficientamento energetico, il governo ha deciso di mettere a  punto le questioni tecniche e finanziarie per consentire la proroga degli  incentivi fiscali in materia di risparmio energetico e le ristrutturazioni  edilizie In particolare, il decreto, su proposta del Presidente  del Consiglio, Enrico Letta, del Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, del  Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e del Ministro per le  Infrastrutture, Maurizio Lupi, di concerto con i ministeri dell’Ambiente, e  dell’Economia e Finanze, prevede il  recepimento della Direttiva 2010/31 in materia di prestazione energetica  nell’edilizia in relazione alla quale è in corso una procedura di infrazione  nei confronti dell’Italia avviata dalla Commissione europea.  Il decreto completa altresì il recepimento  della Direttiva 2002/91/CE, che la   Direttiva 2010/31/UE rifonde e contestualmente abroga. Viene,  tra l’altro, così integrata  la normativa  di recepimento già in vigore: viene adottata a livello nazionale una metodologia di  calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra  l’altro, delle caratteristiche termiche dell’edificio, nonché degli impianti di  climatizzazione e di produzione di acqua calda; vengono fissati i requisiti minimi di prestazione  energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I  requisiti minimi di prestazione energetica, da applicarsi agli edifici nuovi e  a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni  5 anni; nasce la definizione di  “edifici a energia quasi zero” e viene  redatta una strategia per il loro incremento tramite l’attuazione di un Piano nazionale che comprenda  l’indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi  intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova  costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure  finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della  prestazione energetica degli edifici. Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici  di nuova costruzione dovranno essere a energia quasi zero. Gli edifici di nuova  costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste  ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre  2018. Viene infine previsto un sistema di certificazione  della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul  consumo energetico, nonché   raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione  dell’attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un  edificio o di un’unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla  Pubblica Amministrazione…”

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