Ambiente

Polo Nord, la banchisa si scoglie. Evacuata stazione scientifica russa

L'allarme era già stato lanciato dall’Organizzazione Mondiale Meteorologica

Per le pericolose fessurazioni della banchisa provocate dall’anomalo scioglimento dei ghiacci, la stazione polare scientifica russa Polo Nord 40 è stata evacuata. Lo ha deciso nei giorni scorsi il Ministro russo per le Risorse naturali, Sergej Donskoj. Per raggiungere la stazione pericolosamente alla deriva dove lavoravano sedici persone impegnate nel monitoraggio dell’inquinamento alle alte latitudini dell’oceano Artico e in osservazioni meteorologiche, è stata impiegata una nave rompighiaccio. Aperta il 1° ottobre dello scorso anno, Polo Nord 40 era la quarantesima stazione polare russa sistemata nella regione dal 1937. A inizio maggio, la World Meteorological Organization (Organizzazione Mondiale Meteorologica) agenzia specializzata dell’Onu, aveva  lanciato l’allarme per lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico tra agosto e settembre. Scioglimento dei ghiacci che nelle settimane successive si è rapidamente manifestato pure vicino all’infrastruttura determinando una condizione che, secondo il ministero russo, non solo minacciava la vita del personale ma poteva anche causare inquinamento ambientale nella vicina zona economica canadese. Secondo gli scienziati nell’Artico si starebbe rapidamente riducendo la superficie di ghiaccio marino galleggiante, in particolare, il ghiaccio pluriennale. Di anno polare, in anno, risulta essere sempre più difficile trovare zone dove il ghiaccio sia abbastanza resistente da poter sostenere il peso di una nuova stazione.

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