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Il Cnr compie 90 anni. Festa vera per il futuro e per i giovani

Proprio in tempi difficili la ricerca rappresenta una delle priorità del sistema

Sfide. La leva della ricerca, la spinta dell’innovazione”, questo il titolo della giornata inaugurale delle celebrazioni per i novant’anni dalla istituzione del Consiglio nazionale delle ricerche, che si è svolta a Roma presso la sede centrale del Cnr alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e con la partecipazione di autorità quali il Presidente del Senato, Pietro Grasso, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il neoSindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, di componenti del governo, parlamentari ed esponenti della comunità scientifica. La giornata si è aperta con la cerimonia di consegna del Premio nazionale per l’innovazione, ed è proseguita con la relazione su “Ricerca e innovazione oggi’ di Gianni Riotta . “Il Cnr è il più grande ente di ricerca italiano, vi lavorano oltre ottomila persone, con strutture e laboratori sull’intero territorio nazionale e in alcune zone chiave del mondo, dall’Artico all’Antartico, dall’Everest all’Iraq. Tantissime le linee di ricerca e i progetti di cui è ispiratore e attuatore, ma soprattutto, il Cnr ha sostenuto e favorito l’ammodernamento, la creatività, la crescita sociale e culturale, la competitività produttiva del Paese, insieme al dialogo con imprese, istituzioni e comunità scientifiche – ha esordito il presidente del Cnr, Luigi Nicolais, evidenziando “i brevetti depositati, i progetti di innovazione e sviluppo e le nuove imprese di cui ha facilitato la nascita, l’impegno comunitario e internazionale, il rapporto con le università e il territorio, l’interdisciplinarietà e l’intrecciarsi di ricerca esplorativa e finalizzata”. In particolare, Nicolais ha fatto riferimento “alle persone che quotidianamente affrontano la sfida della conoscenza, dai tempi di Vito Volterra ai giovani precari della ricerca di oggi”, rivolgendo un appello al presidente Napolitano, “che ha sempre sottolineato quanto la ricerca sia una priorità da far valere ancor più in tempi difficili come quelli attuali: siamo consapevoli delle difficoltà e delle criticità attuali, ma proprio per superarle abbiamo bisogno di più ricerca, più università, più scuola. Perché è grazie all’avanzamento e alla diffusione delle scienze che si sconfiggono le illibertà dello sviluppo, vengono superati i pregiudizi, rafforzati i diritti, estesa la prosperità”.

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