manifestazione

“Vessati come nessun altro” la denuncia della filiera delle costruzioni

Chiesta la cancellazione di 100 vessazioni in maggioranza a costo zero per l’Erario

Dopo la manifestazione di protesta-proposta svoltasi a febbraio, su iniziativa di AssimpredilANCE e numerose associazioni della filiera delle costruzioni,  i caschetti gialli da operaio edile sono tornati ieri ad occupare Piazza Affari – sede della Borsa di Milano – con la “‘Giornata della Collera – Le Vessazioni”, vessazioni alimentate da leggi, procedure, regolamenti, usi e costumi che rendono difficoltoso lo svolgimento delle attività per tutti coloro che operano nella filiera e che finiscono per trascinare a fondo come un vortice tutto e tutti.  Vortice disegnato sul selciato proprio dai caschi gialli a simboleggiare il ”vortice burocratico” che affligge il settore. E sono state le oltre 30 associazioni che hanno aderito alla protesta ( tra cui UNICMI) a presentare i “quaderni delle lamentele” con già indicate 100 vessazioni raccolte in questi mesi tra professionisti, imprese e che rendono difficoltoso lo svolgimento delle attività per tutti coloro che operano nella filiera delle costruzioni. 100 vessazioni per la maggior parte a costo zero per l’Erario che si chiede vengano subito cancellate.  «L’iniziativa oggi in corso a Milano è un nuovo importante appello da parte delle imprese di costruzione a fare in fretta per evitare la deindustrializzazione di un settore che è fondamentale per la ripresa» ha ribadito il presidente dell’ANCE Paolo Buzzetti  nel corso del convegno che ha visto i rappresentati delle diverse associazioni alternarsi sul palco di fronte ad una nutrita platea del mondo industriale, artigiano e delle professioni legate alla filiera dell’edilizia e ad alcune autorità tra cui Viviana Beccalossi, assessore al Territorio della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio Regionale e Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano. «Operare nel settore delle costruzioni vuol dire operare in un complesso intreccio di norme, procedure e adempimenti che non ha paragone con nessun altro comparto e vogliamo essere liberati dalle vessazioni che ogni giorno subiamo e che sono una zavorra insostenibile per ripartire» ha denunciato Claudio De Albertis presidente di Assimpredil Ance. «Le imprese continuano a fallire, gli studi professionali a chiudere, i lavoratori a essere lasciati a casa – ha proseguito – I nuovi dati, rispetto a quelli denunciati nella Giornata della Collera di febbraio, dicono che i posti di lavoro persi nelle costruzioni dall’inizio della crisi a oggi sono arrivati a 446mila e, se si considerano anche i settori collegati, arrivano a quota 690mila. E non sono solo gli operai a restare a casa, ma tutte le figure professionali legate ai cantieri.» Solidale con i caschi gialli venuti per la seconda volta a occupare Piazza Affari anche il presidente di Confindustria – e patron della Mapei – Giorgio Squinzi  «Abbiamo il diritto di protestare contro le vessazioni che affliggono il mondo delle costruzioni ed è stato giustissimo promuovere questa nuova giornata della collera. La mancata ripartenza è dovuta alle complicazioni normativo-burocratiche di questo Paese. Abbiamo bisogno di semplificazioni. Mi sento uno di voi come imprenditore e cittadino ». Squinzi ha poi ricordato come «…Nelle scorse settimane abbiamo presentato al Governo un primo pacchetto di semplificazioni e ci sono stati segnali di attenzione, ma il cammino è ancora molto lungo».

 

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