Mentre la U.E nel suo insieme rischia di non raggiungere neppure la metà dell’obiettivo di risparmio energetico che si era prefissa al 2020, e anche per tale incapacità attraverso BEI ha definito nuovi stanziamenti (oltre 7 miliardi di Euro) per sostenere piani e progetti di efficentamento energetico degli edifici esistenti, l’Italia a fine 2012 ha raggiunto il 65% dell’obiettivo previsto al 2016. Questi alcuni dei dati significativi emerso dal convegno “Efficienza energetica: lo strumento ideale per raggiungere gli obiettivi 20-20-20”, organizzato da ENEA, nell’ambito di Smart Energy Expo, la prima fiera internazionale sull’efficienza energetica che si conclude oggi a Verona. «Gli strumenti di incentivazione messi in atto dal Governo italiano per l’efficienza energetica hanno permesso al Paese di risparmiare a fine 2012 80.000 GWh di consumi annui»- ha affermato il relatore del convegno, Rino Romani (nell’immagine) responsabile dell’UTEE-Unità Tecnica dell’Efficienza Energetica di ENEA- Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo tecnologico sostenibile. L’efficienza energetica è legata a miglioramenti tecnologici, ma anche a comportamenti consapevoli e responsabili verso gli usi energetici. I vantaggi economici per i consumatori, una volta realizzati gli interventi di miglioramento, sono immediatamente visibili dai risparmi in bolletta e per alcuni interventi, grazie anche a misure di incentivazione nazionali e territoriali, il recupero dell’investimento avviene nel breve-medio termine. Fare efficienza energetica non conviene solo dal punto di vista ambientale, ma anche in termini economici. «Oggi spingersi oltre i requisiti minimi conviene perché il costo globale dell’edificio si ammortizza in trent’anni»- ha dichiarato durante la lecture “La prestazione energetica ottimale degli edifici: la Direttiva 31/2010 e la sua applicazione” Francesco Madonna, Ricercatore di RSE- Ricerca Sistema Energetico – ente che fa parte di un gruppo di lavoro istituito dal Ministero delle Sviluppo Economico – il quale ha poi tracciato una sintesi generale della metodologia comparativa, per il calcolo dei livelli ottimali di efficienza energetica in funzione dei costi, da utilizzare per individuare i requisiti minimi di prestazione per gli edifici e per gli elementi edilizi. Metodologia che come imposto dalla Direttiva 2010/31/UE dovrebbe divenire obbligatoria per effettuare un confronto con i requisiti vigenti e, in futuro, per gli aggiornamenti di tali requisiti.