Come abbiamo più volte riportate in questo spazio, pure le associazioni della nostra filiera stanno operando azioni di lobby affinché si arrivi al più presso alla approvazione della bozza di direttiva Tajani-Borg per la sicurezza e l’indicazione d’origine obbligatoria per prodotti non alimentari. Bozza che, ottenuto il parere favorevole parte della Commissione mercato interno dell’Euro, da domani vedrà aprirsi la discussione nell’ambito del Consiglio UE. Momento delicato perché proprio in tale ambito i negoziati rischiano di veder riproposto il tradizionale scontro tra i Paesi, quali Italia, Francia e Germania, favorevoli al ” Made in”, e quelli autodefinitesi liberisti del Nord Europa che proprio tre anni fa fecero arenare il precedente testo. Testo che ricordiamo prevedeva l’indicazione d’origine solo per i prodotti importati dai Paesi extra europei, obbligo che agli occhi del WTO rischiava di costituire una barriera non doganale ingiustificata. Rispetto ad allora la bozza è stata profondamente modificata e prevede un pacchetto di due regolamenti e una serie di 20 azioni per aumentare la sicurezza dei prodotti e la sorveglianza del mercato, tra cui l’articolo 7 del testo sui prodotti, relativo alla loro indicazione d’origine, si basa sulla sicurezza dei prodotti. Obiettivo degli europarlamentari attivamente impegnati affinché per l’approvazione del testo, quello di riuscire a raggiungere così un accordo in Consiglio prima del voto in aula in Parlamento entro la prossima primavera e prima delle elezioni europee previste per maggio 2014.