sistema in acciaio

Palazzo dell’Ex Unione Militare a Roma e la lanterna di Massimiliano Fuksas

La lettura del contesto storico in chiave contemporanea ha privilegiato un intervento sugli esterni dell’edificio, con una struttura in acciaio e vetro dalla geometria triangolare che attraversa tutto l'edificio

©Stahlbau Pichler Fuskas 1Era un severo palazzo quello dell’Unione Militare, nei suoi rigidi canoni testimoni del Novecento, oggi quello che si affaccia sul Corso e su via Tomacelli elevandosi su cinque piani, è una efficacie sintesi dei tempi, un’intuizione artistica che affianca e integra stili, storia e futuro. Fatta di vetri e metallo la struttura, che il suo ideatore Massimiliano Fuksas ha voluto in copertura a sovrastare il complesso architettonico, è un articolato ma armonioso punto luce sulla città eterna. Struttura  progettata dallo studio Fuksas e realizzata da Stahlbau Pichler per il gruppo Benetton, che poi ha ceduto l’edifico al gruppo H&M. Con questo intervento Fuksas è riuscito a ripulire la costruzione di tutti gli elementi che la storia ha affastellato, togliendo impianti che nel corso del tempo erano stati posizionati sulla terrazza, riportando così l’edificio alla sua integrità e nobiltà d’origine. Al contempo ha portato avanti una ricerca molto delicata per raggiungere il giusto pulito d’equilibrio tra storia e contemporaneità. La copertura dell’edificio, in particolare, si rivela un punto di straordinaria panoramicità sulle abitazioni del cuore di Roma. L’idea dell’architetto è stata quella di costruire all’interno dell’edificio una sorta di lucerna di vetro e metallo, che arriva fino in copertura per svelare ai visitatori la città, una sorta di punto di osservazione privilegiato. Tocca un’altezza massima di circa 7,50 m dal livello calpestabile e ospita uno spazio panoramico di circa 300 mq, con ristorante e coffee shop. La lettura del contesto storico in chiave contemporanea ha dunque privilegiato un intervento leggero sugli esterni dell’edificio, con una struttura in acciaio e vetro dalla geometria triangolare che attraversa tutto l’edificio quasi fosse un grande tessuto capace di vestire alla perfezione il corpo preesistente.  ©Stahlbau Pichler Fuskas 2Dal punto di vista strutturale l’intervento di Stahlbau Pichler si sviluppa con profili in acciaio snelli che lavorano per forma senza appoggi intermedi, in sostanza la struttura è autoportante, con la presenza di pochissimi alberi. ©Stahlbau Pichler Fiskas 3La struttura scatolare in acciaio e realizzata con profili 70 x 120 per la nuvola in copertura. Qui sono montati vetri selettivi vetrocamera Guardian extrachiaro superneutral 51/28 temperati Hst in modo da eliminare la tipica tonalità del vetro float tradizionale per ottenere un’estetica cristallina, soluzione ideale per stare aderenti al progetto iniziale. Per la lanterna del corpo interno invece sono stati utilizzati vetri stratificati trasparenti Guardian 6+6 temperati Hst. Tra lanterna interna e copertura sono stati realizzati 1000 mq più 1000 mq di vetri triangolari tutti diversi uno dall’altro, per un totale di circa 1000 nodi (465 per la lanterna interna e 580 per la copertura). “Per riuscire a fare ciò –  ha spiegato Massimo Colombari Stahlbau Pichler ha letteralmente ideato e creato un sistema unico in grado di gestire tutte le inclinazioni grazie ad una guarnizione a raggiera. Nella fase di progettazione abbiamo lavorato gomito a gomito con Massimiliano Fuksas, arrivando a definire una struttura di mesh assolutamente innovativa e mai proposta prima, è stata una sfida assolutamente stimolante”.  Si è voluta rispettare la filosofia dell’architetto di proporre un oggetto prezioso, che rispettasse la storia dell’edificio donandogli luminosità.  Vale dunque  la pena entrare nell’edificio per poter godere appieno del bagliore della struttura luminosa, del vuoto a tutt’altezza che regala una prospettiva della struttura lungo tutti i piani interconnessi tra loro attraverso passerelle.  Ogni piano apre al pubblico uno spazio unico contraddistinto da pavimenti decorati con bolle multicolore, che muovono dalle tonalità del rosso, smorzandosi nell’arancio, fino a toccare i toni più bassi del viola su base di colore bianco. Il restauro degli esterni non è stato invasivo e si è limitato a valorizzare le linee architettoniche del palazzo. L’architettura delle facciate è stata inoltre messa in risalto da un intervento di light design.

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