Sono state pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio alcune modifiche al bando “Horizon 2020 – Misure per favorire l’accesso ai Programmi dell’Unione per il finanziamento della Ricerca, dell’Innovazione e della Competitività”, operativo già dal mese scorso. Le rettifiche sono state fatte per rendere la platea dei destinatari potenziali la più ampia possibile in linea con l’obiettivo principale dell’avviso pubblico, che è quello di promuovere tra le imprese e i centri di ricerca laziali la propensione a investire in attività di ricerca e innovazione. L’avviso pubblico, che stanzia 2 milioni di Euro (fondi Por-Fesr Lazio 2007/2013), è infatti pensato per mettere le Pmi del Lazio (e anche le grandi imprese, purché in connessione con le Pmi), oltre agli enti di ricerca che hanno sede nella Regione, in condizione di accedere ai nuovi Programmi dell’Unione Europea con l’obbiettivo di spingerli ad accrescere il livello di attività di Ricerca, Sviluppo e Innovazione, dando vita a progetti o attività che altrimenti non sarebbero stati realizzati o lo sarebbero stati in misura più limitata. Proprio per incentivare a presentare progetti di innovazione validi, indipendentemente dall’esito finale, i contributi del bando regionale verranno erogati per progetti che non abbiano ricevuto il finanziamento dal Programma europeo Horizon2020 ma siano stati giudicati congrui dalla Commissione Europea. Le agevolazioni vengono concesse per poter sostenere le spese di finanziamento delle attività necessarie per preparare correttamente le proposte progettuali da presentare alla Commissione Europea nell’ambito del Programma Horizon 2020 (quindi spese di formazione del personale, spese per consulenze di professionisti specializzati ecc.), ma non solo: tra le attività finanziabili c’è infatti anche la costituzione di reti di collaborazione per “ricerca partner”, per promuovere il concetto di aggregazione tra attori economici. Le modifiche prorogano i termini di scadenza del bando portandoli dal 31 gennaio al 30 giugno 2015 e abbassano il punteggio minimo che deve essere assegnato ai progetti dalla Commissione Europea per poter ottenere il contributo regionale (il punteggio minimo è abbassato da 10/15 a 8/15, graduando la percentuale del contributo ottenibile in funzione del punteggio: 100% a fronte di un punteggio pari o superiore a 10/15, 80% a fronte di 9/15 e 60% a fronte di 8/15). Inoltre si è deciso di specificare che i progetti, ritenuti ammissibili dalla Commissione Europea ma non finanziati per incapienza, potranno eventualmente essere finanziati dalla Regione Lazio attraverso propri fondi strutturali. Il limite massimo dell’aiuto sarà pari al 75% (per le Pmi, Università, Centri di Ricerca, Dipartimenti e/o Centri di Ricerca Privati) o al 65% (per le grandi imprese) dei costi ritenuti ammissibili da Sviluppo Lazio, e sarà comunque contenuto entro i 30.000 €.