Nonostante i provvedimenti presi per sbloccare i pagamenti, arretrati, contratti dalla PA ed accelerare i tempi per soddisfare quanto previsto dalla Direttiva europea sui ritardi di pagamento ( sui tutti i Dl 35/2013 e 66/2014), la Commissione UE ha comunque deciso di aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia ( e della Slovacchia) a seguito delle molte denunce secondo cui, in Italia, “…Le autorità pubbliche impiegano in media 170 giorni per effettuare pagamenti per servizi o merci fornite e 210 giorni per i lavori pubblici” eludendo così il rispetto della direttiva che, ricordiamo, obbliga le amministrazioni pubbliche dei Paesi dell’Unione a pagare beni e servizi forniti dalle imprese entro 30 – ed eccezionalmente – 60 giorni. La Commissione ha quindi inviato al Governo una lettera di “messa in mora”. L’Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere e cercare di chiudere il contenzioso, altrimenti la procedura proseguirà il suo corso fino alla definizione di, pesanti, sanzioni pecuniarie