Anche nell’ambito delle costruzioni e delle filiere ad essa collegate , l’utilizzo della stampa 3D non è un orizzonte lontano, ma una realtà che diventa sempre più concreta, in grado di rispondere alle esigenze dell’uomo, adattandosi ad ogni luogo. Dalla stampa delle case a km 0, alla progettazione e realizzazione di elementi da inserire nell’involucro , vetrati o meno, con forme libere. La stampa 3D sembra poter rappresenta oggi la risposta rivoluzionaria ai cambiamenti che hanno investito, non solo il settore dell’edilizia, ma l’intero processo di adattamento e insediamento dell’uomo sul Pianeta. Una rivoluzione che verrà raccontata attraverso le voci di alcuni dei protagonisti assoluti della stampa 3D in Italia. Enrico Dini, Massimo Moretti, Marco Ferreri, Francesco Bombardi e Simone Majocchi, seduti per la prima volta attorno allo stesso tavolo, analizzeranno le potenzialità e i percorsi futuribili di questa tecnologia, applicata all’edilizia, durante il convegno “La stampa 3D per l’architettura e l’edilizia: opportunità e vantaggi per aziende e professionisti“, che aprirà giovedì 27 novembre in Fiera del Levante, 3DPrint Hub, la terza tappa del roadshow di avvicinamento all’evento che Senaf organizzerà dal 5 al 7 marzo 2015 in Fieramilanocity. Il roadshow di 3DPrint Hub verrà ospitato all’interno di Proenergy+Expoedil, l’appuntamento dedicato alla costruzione di impianti efficienti e di edifici sostenibili, che approfondirà negli oltre 100 momenti formativi – articolati in Piazze dell’Eccellenza, convegni, workshop e attività dimostrative – i vantaggi applicativi delle tecnologie ad alta efficienza e l’importanza dell’integrazione tra impianto e involucro, con numerose occasioni di aggiornamento sull’evoluzione della normativa. “Il nostro obiettivo – ha spiegato Massimo Moretti, fondatore di Wasp Project – è quello di riuscire a costruire case a km 0, in grado di utilizzare energie rinnovabili e materiali disponibili sul territorio. Per questo la stampante per l’edilizia deve essere trasportabile e a basso consumo proprio per essere utilizzata anche in quelle zone in cui manca l’elettricità. Un modello – sottolinea Moretti – che sappia alimentarsi di sole vento e acqua e che aggiunga una funzione che nessun’altra stampante ha proposto fino ad oggi: la possibilità, di interrompere la stampa per poi riprenderla in qualsiasi momento senza perdere il lavoro fin lì realizzato“. Una funzione, questa, che è stata già implementata sulla stampante GigaDelta, nella versione da 4 e 6 metri. E proprio la versione da 4 metri, in grado di realizzare unità abitative, sarà per la prima volta esposta in fiera durante la tre giorni di Bari. Le novità futuristiche introdotte con la stampa 3D, proposte durante il convegno di apertura di 3DPrint Hub Bari, non finiscono qui. All’incontro parteciperà infatti anche Enrico Dini, il pioniere del 3D Printing in architettura, che nel tempo ha sviluppato la tecnologia D-Shape, in grado di rivoluzionare il mondo delle costruzioni applicando la manifattura digitale all’architettura. Una tecnologia che consente di creare forme libere e costruire oggetti di grandi dimensioni direttamente dal modello 3D, tramite una macchina che deposita un legante liquido per strati successivi di materiale granulare. “In senso più ampio – spiega Enrico Dini – il 3D Printing può essere definito come “3D Layering Additive Manufacturing method” che, grazie all’automazione, rinnova la tecnica manuale utilizzata fino ad oggi per costruire edifici, trasformandola in un processo di fabbricazione digitale via computer. Un’opportunità infinita per tutto il settore edilizio”. Il settore della stampa 3D è in continua evoluzione e, proprio per questo, aperto a nuove soluzioni e applicazioni. Tecnologie all’avanguardia che permettono di creare strutture, edifici e fabbricati, in maniera del tutto innovativa rispetto al passato ma che, al tempo stesso, rendono necessaria una nuova idea di pensiero e progettazione che tenga conto di queste potenzialità, fino ad oggi sconosciute. “La stampa 3D come soluzione tecnologica – ha sottolineato il designer Marco Ferreri, terzo relatore del convegno inaugurale di 3DPrint Hub – nell’immediato può essere utilizzata principalmente per costruire parti di edificio, integrando le soluzioni costruttive attuali e dando margini di libertà progettuale altrimenti difficili se non con costose attrezzature. Guardando invece ad un futuro non troppo lontano si potrà pensare a costruzioni leggere stampate in 3d e tessuti performanti che potranno, da una parte, fornire una risposta veloce e immediata nel caso di calamità naturali e, dall’altra, diventare edifici per le attività produttive/abitative, più leggeri delle attuali strutture realizzate in cemento armato, capaci di essere montate e smontate senza avere un impatto sul territorio circostante”.