Stando alle rilevazione di Acimall, il primo trimestre dell’anno non conferma l’ottimismo sullo “stato di salute” delle tecnologie per il legno italiane, tema che aveva caratterizzato l’indagine congiunturale di fine 2014. Il mercato interno continua infatti a presentare uno stato di evidente debolezza e sono solo le vendite oltreconfine a mostrare un segno positivo, anche se non si può parlare di un beneficio diffuso, ma riservato soprattutto alle grandi aziende o a quante propongono soluzioni di alto livello. Come recita l’analisi elaborata dall’Ufficio studi di Acimall per i primi tre mesi 2015, “… Nonostante il dato sia ampiamente positivo gli addetti ai lavori si aspettavano un inizio migliore, specialmente sul fronte interno”. Ed ecco i numeri: il periodo gennaio-marzo 2015 si è chiuso con una crescita complessiva degli ordini del 13,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’estero fa segnare un rotondo più 19,1%, l’Italia un meno 10,3%. Il dinamismo del mercato nazionale registrato nel 2014 segna, dunque, una battuta d’arresto, complice – con ogni probabilità – lo scemare dell’effetto positivo avuto dal provvedimento noto come “Sabatini bis”. L’export, in termini generali, sembra non risentire eccessivamente del crollo delle vendite in Russia e in altri mercati in condizioni politico-economiche particolarmente instabili. I dati emersi dalla indagine – come sempre effettuata su un campione statistico che rappresenta l’intero settore delle tecnologie per il legno e i suoi derivati- indicano un carnet ordini pari a 3 mesi (erano 2,5 mesi nel precedente trimestre), mentre l’aumento dei prezzi si attesta allo 0,9%. Secondo l’indagine qualitativa il 27% degli intervistati indica un trend di produzione positivo, il 55 per cento stabile, mentre il 18 % dichiara un livello produttivo in calo. L’occupazione è stazionaria per il 68% del campione, in aumento per il 14% cento, in flessione per il 23%. Le giacenze risultano stabili per il 59% degli intervistati, in aumento per il 18%, in calo per il 23%. L’ indagine previsionale offre qualche indicazione positiva in più sul futuro prossimo: secondo il 45% del campione gli ordini dall’estero registreranno un aumento, per il 50% saranno stabili e per il restante 5 diminuiranno (saldo positivo, pari a più 40). Meno ottimismo per il mercato nazionale: il 18% prevede un ulteriore calo, il 59% una sostanziale stabilità, il 23% crede in una crescita. Il saldo è positivo, dunque, e si attesta a più 5; che nel trimestre precedente tale saldo era negativo (meno 16): se non altro un pizzico di ottimismo in più…