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CNA su riforma appalti: via discriminazioni e storture che danneggiano piccole imprese

Il primo, ineludibile intervento, ha spiegato Cassani nell'incontro di ieri alla Camera dei Deputati, è una nuova e più incisiva regolamentazione che favorisca la suddivisione in lotti dei maxi-appalti rafforzando il principio, fondamentale, dell’accesso agli appalti pubblici delle piccole imprese

“La discussione in Parlamento sulla riforma degli appalti, che ha come riferimento la Legge Delega di attuazione delle direttive europee, dev’essere l’occasione per eliminare discriminazioni e storture che da anni danneggiano le piccole imprese“. Lo ha affermato, a nome di CNA, il vicepresidente Mauro Cassani nel corso dell’incontro di ieri alla Camera dei Deputati  con una rappresentanza del Partito Democratico. Il primo, ineludibile intervento, ha spiegato Cassani, è una nuova e più incisiva regolamentazione che favorisca la suddivisione in lotti dei maxi-appalti rafforzando il principio, fondamentale, dell’accesso agli appalti pubblici delle piccole imprese. Nonostante le raccomandazioni dell’Europa, e le richieste delle associazioni delle piccole imprese, l’Italia va in controtendenza. Anche l’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) nella relazione annuale scrive che“il contesto generale seguita a non essere favorevole alla partecipazione delle micro e piccole imprese”. Una situazione ormai insostenibile per le piccole imprese, ha denunciato Cassani, condannate a lavorare quasi ovunque in subappalto. Bisogna evitare, inoltre, per la CNA, l’inserimento, attraverso la formula passepartout della clausola sociale, di discriminazioni nell’applicazione di contratti collettivi sottoscritti da soggetti pienamente legittimati. Altro aspetto importante sottovalutato nella Delega, sottolinea  CNA, sono le aggregazioni fra imprese. Pur essendo esplicitamente richiamata nello “Statuto delle imprese” la necessità di “semplificare l’accesso agli appalti delle aggregazioni tra micro, piccole e medie imprese”, nel disegno di legge delega manca proprio il richiamo alle forme aggregate, che spesso rappresentano l’unico strumento per le piccole imprese per partecipare agli appalti. Per la Cna è una lacuna da colmare al più presto.

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