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Rallenta a giugno il flusso commerciale verso i Paesi extra Ue. Crescono le importazioni

Pausa che non incide più di tanto nel sul trend tendenziale che anno su anno evidenzia comunque essere in forte aumento delle esportazione versi i Paesi extra UE (+9,1%) , ne sull’andamento della bilancia commerciale che a giugno risulta essere positiva per 2,3 miliardi (+2,1 miliardi a giugno 2014)

Extra Ue GiugnoCome prevedibile considerando il periodo e le spinte al rialzo registrate oramai da tutti dei principali indicatori macroeconomici, nel mese di giugno il flusso commerciale dall’Italia verso i Paesi extra Ue ha segnato una fase di pausa, mentre sono risultate in sostanziale crescita le importazioni. Flussi che nel bollettino sull’andamento del Commercio estero extra Ue diffuso oggi da ISTAT, presentano rispetto a maggio un calo delle esportazioni del -1,6% ed un aumento delle importazioni del 5,4%. Pausa che non incide piĂą di tanto nel sul trend tendenziale che anno su anno evidenzia comunque essere in forte aumento delle esportazione versi i Paesi extra Ue (+9,1%) , ne sull’andamento della bilancia commerciale che a giugno risulta essere positiva per 2,3 miliardi (+2,1 miliardi a giugno 2014) ammantare che, al netto della componente energetica, registra un avanzo commerciale di 4,8 miliardi. Da sottolineare a giugno la concomitante analoga (+9,4%) crescita delle Extra Ue Giugno 1importazioni (+9,4%) ad indicare la fase di risveglio socioeconomica pure del mercato interno. Tornando al calo congiunturale dell’export registrato lo scorso mese, va rilevato che esso coinvolge tutti i raggruppamenti principali di beni, a eccezione dell’energia (+12,3%). La flessione risulta essere piĂą marcata per i beni di consumo – durevoli (-5,3%) e non durevoli (-2,7%) – e i beni strumentali (-3,2%), mentre risulta essere piĂą contenuta per i prodotti intermedi (-0,2%). Passando alle importazione, la crescita registrato lo scorso mese investe tutti i comparti. I beni strumentali (+13,5%) e l’energia (+6,7%) presentano un tasso di crescita superiore alla media, mentre i beni di consumo – durevoli (+4,9%) e non durevoli (+4,2%) – e i prodotti intermedi (+0,7%) registrano incrementi piĂą contenuti.

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