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Marcatura CE dei serramenti che, soprattutto, non c’è. Solo 3 su 10 per Unicedil

Dato che ha portato Unicedil a raggiungere un accordo con ADICONSUM per tutelare i consumatori nell’acquisto dei serramenti non in regola

TabellaImmagine 1Sarebbero solo il 30 % circa i serramenti in commercio marcati CE così come obbligatoriamente previsto dalla normativa per poter essere distribuiti. Il dato emerge da un sondaggio condotto da Unicedil ad inizio anno. “Abbiamo deciso di condurre un sondaggio online – spiega Francesco Siervo, presidente Unicedil sul numero di settembre di serramenti+design – in cui abbiamo coinvolto 437 imprese produttrici di serramenti i cui prodotti non sono marcati CE, chiedendo loro i motivi per cui non certificavano i loro prodotti. Ebbene, ci hanno risposto che prima di tutto il cliente non le richiede, per cui la disinformazione riguarda anche il consumatore finale. Inoltre la normativa non è compresa perché secondo loro piuttosto complessa e costosa, di conseguenza “scartano” l’idea di attenervisi. Altri, addirittura, hanno sostenuto che la marcatura CE non è obbligatoria. Altri ancora che per vendere i prodotti “in nero”, evitano di marcarli. L’anomalia è che con il bonus fiscale del 65%, lo Stato pensava di “abbattere” le vendite cosiddette irregolari, ma il problema è che, nonostante i vari vademecum in cui si spiega esplicitamente che i prodotti devono essere marcati CE, le pratiche trasmesse al portale dell’ Enea spesso riguardano serramenti che non sono marcati CE. Infatti, circa il 70% dei prodotti portati in detrazione fiscale è privo di marchio CE.” Dato che ha portato Unicedil a raggiungere un accordo con ADICONSUM per tutelare i consumatori nell’acquisto dei serramenti non in regola. “Quando arrivò l’obbligatorietà del marchio CE – ha aggiunto Siervo -, gli operatori speravano molto che in un settore, dove ci sono circa 30mila aziende, molte di esse si sarebbero adeguate e che, complice anche la crisi, ci sarebbe stata una sorta di selezione per cui sarebbero rimaste sul mercato solo le aziende che operavano in modo corretto. Questo non è accaduto perché all’entrata in vigore della legge, non sono seguiti i dovuti controlli. Così si spiega perché, ad oggi, solo il 20% delle imprese italiane abbia adottato la marcatura CE.”

 

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