sicurezza

Furti in abitazione ancora in aumento. Torna a salire percezione rischio criminalità

nel 2015 la quota di famiglie italiane che percepiscono un elevato rischio di criminalità nella zona in cui vivono sale al 41,1% dal 30% del 2014. Piemonte ed Emilia-Romagna le regioni che presentano presentano i tassi più consistenti di furti in abitazione

Andamento furiIl rischio criminalità si conferma uno dei problemi maggiormente sentiti dagli italiani. Stando a quanto indicato da Istat nell’edizione rilasciata ieri di “Noi Italia” (selezione di indicatori statistici che spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alla finanza pubblica, all’ambiente) nel 2015 la quota di famiglie italiane che percepiscono un elevato rischio di criminalità nella zona in cui vivono sale significativamente (41,1% dal 30,0% del 2014), riprendendo il trend di crescita interrotto l’anno precedente. A determinarlo soprattutto l’aumento dei furti denunciati, soprattutto  quelli dei furti in abitazione e o appartamento (420,9 per 100mila abitanti), mentre si conferma il trend in discesa per gli omicidi volontari (0,78 per 100mila abitanti) e le rapine (64,5). I valori più elevati di furti denunciati si registrano nelle regioni del Centro-Nord, con in testa Emilia-Romagna, Lazio e Lombardia. Piemonte ed Emilia-Romagna presentano i tassi più consistenti di furti in abitazione, mentre gli scippi sono più diffusi nel Mezzogiorno e in particolare in Sicilia e Campania. A fronte di aumento dei furti  si conferma il trend in discesa per gli omicidi volontari (0,78 per 100mila abitanti) e le rapine (64,5). L’incidenza maggiore di omicidi continua a registrarsi in Calabria, la Campania si conferma la regione con il valore massimo di rapine. È di sesso femminile il 31,1% delle vittime di omicidio, nel 55% circa dei casi l’assassino è il partner o ex partner (dati 2014). A livello territoriale,  sono Umbria e  Toscana a presentare la percentuale più alta di vittime donne.

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