associazioni

ANIMA: la meccanica italiana cresce con vigore nel 2015. +3,4% i prodotti per l’edilizia

Italia promossa in meccanica nel 2015, con produzione a 44,2 miliardi di euro e stime 2016 pari a 44,6 miliardi di euro, secondo le rilevazioni presentate oggi a Milano dall’Ufficio Studi ANIMA. Le esportazioni valgono 26 miliardi di Euro (+2% 2015 sul 2014) e rappresentano il 59% del fatturato totale. Prossimo ai 18 miliardi di Euro il saldo commerciale

assemblea_animaDa molti anni, ormai, una larga parte della nostra produzione è destinata con successo all’estero. La sorpresa piacevole oggi è la crescita del mercato Italia registrata nel 2015”. Cosi ha aperto il suo intervento all’Assemblea Generale svoltasi oggi a Milano, Alberto Caprari, presidente ANIMA . “A questa nota positiva siamo arrivati dopo anni di difficoltà ed è imperativo fare di tutto per mantenere e sviluppare questo trend favorevole. Dobbiamo abbracciare tutte le soluzioni disponibili per migliorare aziende e prodotti, contribuendo alla ripresa del Paese. In questo senso, cavalcare anche l’Industry 4.0, nuova filosofia e strumento, è opportuno per promuovere e declinare vera innovazione. Le sfide e opportunità dei mercati di oggi vanno condivise poi nella filiera, con i clienti e i fornitori. Banche comprese”. Di rilievo le performance di fatturato 2015  di tutte le divisioni rappresentate dall’associazione confindustriale a cominciare dalle  tecnologie Capratiper la logistica e movimentazione delle merci (+5,1%); tecnologie e attrezzature per prodotti alimentari (+3,2%); tecnologie e prodotti per l’industria (+2%); tecnologie e prodotti per l’edilizia (+3,4%); Macchine e impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente (+1,6%). In leggera flessione nel 2015, a causa principalmente del basso prezzo del greggio e della situazione geopolitica in Medio Oriente e nord Africa, il comparto delle macchine e impianti per la produzione dell’energia e per l’industria chimica, petrolifera e montaggi industriali (-0,4%). L’industria meccanica nel 2015 ha esportato circa 26 miliardi di Euro in tecnologia italiana registrando un +2% rispetto all’anno precedente e generando un saldo commerciale positivo prossimo ai 18 miliardi di Euro. Per il 2016 è previsto un +1,6% pari a 26,3 miliardi di Euro. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio studi  dell’associazione, su elaborazioni Istat, il 40% dell’export italiano è targato UE28, registrando un +5% nel 2015. L’Asia ha richiesto il 24% dei nostri prodotti con un +10% sul 2014, mentre l’America settentrionale ha assorbito circa il 10% dell’offerta per un +14% sull’anno precedente. “L’industria italiana, e in particolare quella meccanica, si conferma lo specchio dei cambiamenti geo-politici mondiali” ha dichiara  con un ANIMA 1piglio deciso Caprari. Gli USA si confermano prima destinazione dell’export di meccanica Made in Italy con una performance difficilmente ripetibile nei prossimi anni. Il fatturato dal 2011 al 2015 è, infatti, quasi raddoppiato passando da 1,5 miliardi di euro a ben 2,7 miliardi di euro. Potenzialmente la definizione del TTIP, il trattato di libero scambio tra USA ed UE, potrebbe portare ulteriori vantaggi per le imprese italiane che, a fronte di una probabile riduzione dell’export in UK, facilmente immaginabile dopo il voto Brexit, troverebbero ulteriori opportunità e spazi di crescita verso un mercato anglosassone, in realtà ben più grande di quello inglese.  Il Regno Unito è il quarto Paese di destinazione dell’export della meccanica italiana, con scambi pari a 1,2 miliardi di Euro nel 2015. Il risultato del referendum non lascerà invariata la situazione. L’ipotesi di dazi doganali e di barriere all’ingresso, oltre al deprezzamento della sterlina, hanno già messo in guardia le imprese manifatturiere che vantano l’UK tra i mercati di riferimento.  Il secondo mercato di destinazione per la meccanica  made in italy è rappresentato dalla Germania che, dal 2011 al 2014, ha registrato un leggero calo recuperato di slancio nel 2015 con un + 9% rispetto al 2014. Terza posizione per la Francia, verso la quale, negli ultimi 5 anni, si è progressivamente ridotto il valore complessivo del nostro export passando da 2,3 miliardi di Euro a poco più di 2,1 miliardi di Euro. Per quanto riguarda l’Asia e i Paesi Extra UE, sono da notare l’Arabia Saudita e la Russia, legati entrambi al prezzo del petrolio e all’instabilità politica del Medio Oriente. L’Arabia Saudita è un esempio di partner commerciale delle nostre imprese che negli anni hanno visto la richiesta di meccanica italiana passare dai 582 milioni di euro nel 2011 ai 937 milioni di euro nel 2015 ma che oggi rischia di rallentare bruscamente questa crescita.  Lo stesso si può dire per la Russia, che è passata dagli 1,25 miliardi di Euro di fatturato nel 2013 agli 859 milioni di Euro, anche a causa delle sanzioni verso la UE oltre che della crisi valutaria vissuta nello stesso periodo. La conferma delle sanzioni a partire dal 1 luglio 2016 certamente non migliorerà la situazione per l’export italiano verso l’importante mercato russo. “Come imprenditori siamo abituati alla necessità di innovare e combattere ogni giorno; come italiani siamo flessibili e sempre pronti al cambiamento. All’alba di questa impegnativa quarta rivoluzione industriale, chiediamo al Governo un patto per la ripresa e fondi 4.0 destinati alla diffusione di strumenti per la crescita, ben calibrati sulle imprese italiane – che in meccanica sono leader nel mondo. Noi non ci tiriamo indietro, anzi! Ma necessitiamo di supporti specifici per favorire un nuovo sviluppo industriale, con riflessi positivi anche sull’occupazione” ha sottolineato Caprari per poi concludere affermando che “La rinnovata azione di Confindustria, con la nuova Presidenza, fa ben pensare in questo senso. Noi della meccanica siamo in prima linea per il bene del Paese, ma anche del nostro amato made in Italy.”

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome