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MADE Expo 2017: per la filiera del serramento il “sofferto” successo di una edizione a due facce

L'edizione 2017 poteva decretare “la fine di MADE Expo come manifestazione di interesse se pure i serramentisti la diserteranno” ci ha dichiarato senza mezzi termini il Ceo di un’azienda espositrice il giorno di apertura della fiera. Ma gli operatori hanno affollato a migliaia i corridoi dei padiglioni; operatori che spesso ignari delle tante “assenze eccellenti” hanno gremito gli spazi delle aziende espositrici dando così ragione alla loro decisione di esserci

1.060 espositori, 52mila metri quadrati di superficie espositiva netta, 123 convegni (105 con rilascio di crediti formativi), 11mila partecipanti di cui oltre 6mila agli incontri BuildSmart, più di 620 relatori di fama internazionale, 165 presentazioni di prove Demo Live, 165 delegati di 38 Paesi per più di 1.000 di incontri B2B con gli espositori, oltre 650 giornalisti da tutto il mondo, e 106.000 presenze, con una percentuale di visite straniere sul totale pari al 12% (la manifestazione è in fase di certificazione con ISF CERT). Questi i numeri diffusi in chiusura di MADE Expo 2017,  manifestazione che per quanto riguarda la filiera serramentista a fronte di una notevole affluenza di operatori si segnala per la mancanza dei maggiori sistemisti/gammisti dell’alluminio e del PVC; delle grandi industrie del serramento in legno; dei più noti produttori di accessori per serramenti e di chiusure tecniche. Assenze pesanti rese ancora più evidenti dalla presenza alla manifestazione dei maggiori produttori di macchine per la lavorazione di profili in alluminio. Assenza che per la filiera del serramento poteva decretare “ la fine del MADE come manifestazione di interesse se pure i serramentisti la diserteranno” ci ha dichiarato senza mezzi termini il Ceo di un’azienda espositrice il giorno di apertura della fiera. Ma gli operatori hanno affollato a migliaia i corridoi dei padiglioni; operatori che spesso ignari delle tante “assenze eccellenti” hanno gremito gli spazi delle aziende espositrici dando così ragione alla loro decisione di esserci. Un’edizione a due facce quindi. Da un lato l’affluenza degli operatori  ha dato ulteriore corpo ai diversi segnali di risveglio del mercato nazionale che si vanno registrando confermando l’interesse, soprattutto nel padiglione dedicato alle innovazione (il 10), di operatori internazionali molto qualificati; dall’altro questi segnali di risveglio non sono stati comunque ritenuti tali da convincere a partecipare molte tra le aziende più importanti della filiera serramentistica italiane e non. Un successo non scontato quindi quella dell’edizione 2017 di MADE Expo del quale hanno potuto avvantaggiarsi le aziende presenti con loro grande e manifesta soddisfazione. Un’edizione che complessivamente segna un passo in avanti anche come proposizione di “contenuti” fortemente attrattivi. Tuttavia rimane a nostro parere una ancora evidente dicotomia tra la dichiarata strategia di dare un respiro sempre più internazionale ad una manifestazione che dovrebbe dare un senso organico ad una leadership mondiale nell’orientare architettura ed innovazione nelle costruzioni, ed un “provincialismo” tutto nostrano nel delinearne e realizzarne operativamente alcune direttrici. Nel comunicato di chiusura di MADE Expo 2017 si fa riferimento ad “un’offerta merceologica di altissimo livello e dall’approfondimento di temi di attualità quali la ricostruzione post-terremoto, la rigenerazione urbana e la digitalizzazione del costruire”, come sottolinea Roberto Snaidero, presidente MADE Eventi: «Il successo di quest’anno conferma il grande lavoro svolto dalla struttura di MADE expo che, pur in un contesto economico ancora non particolarmente brillante, ha saputo proporre soluzioni e idee innovative a favore di tutte le aziende che hanno creduto nella manifestazione. Vincente anche il supporto di Agenzia ICE e del suo presidente Michele Scannavini, che ha ulteriormente rafforzato la componente internazionale di una fiera diventata in sole otto edizioni un punto di riferimento sia per gli operatori stranieri interessati al mercato italiano sia per le realtà nazionali desiderose di aprirsi ai nuovi mercati».

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