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Sistemazione e messa in sicurezza edifici scolastici: raggiunta intesa su priorità finanziamenti

Il piano preve finanziamenti per circa 1,7 miliardi. Governo, Regioni, Comuni, Città metropolitane e Province hanno insieme deciso che nei prossimi tre anni nelle scelte politiche nazionali e territoriali sarà considerata come una priorità la messa in sicurezza delle scuole superiori

Firmato accordo in Conferenza Unificata sulla priorità da assegnare agli edifici scolastici degli istituti superiori nel definire i finanziamenti previsi dal Decreto sulla programmazione unica nazionale 2018-2020 degli interventi di edilizia scolastica. Decreto che dispone di un ammontare complessivo di circa 1,7 miliardi di euro nel triennio.  “E’ un passo avanti molto significativo – ha commentato il presidente Achille Variati presidente Upiperché‚ riporta le scuole superiori, che negli ultimi tre anni hanno ricevuto finanziamenti scarsi a causa dei tagli alle Province, come impegno centrale per il Paese. Anche grazie all’impegno del sottosegretario con delega all’edilizia scolastica, Vito De Filippo, oggi abbiamo scritto una bella pagina per il Paese: Governo, Regioni, Comuni, Città metropolitane e Province hanno insieme deciso che nei prossimi tre anni nelle scelte politiche nazionali e territoriali sarà considerata come una priorità la messa in sicurezza delle scuole superioriCome Upi assisteremo anche tecnicamente le Province, perché nei prossimi tre anni grazie a queste risorse si possa avviare quell’opera di messa a norma e in sicurezza degli edifici scolatici e in particolare delle scuole superiori, che sono strategiche per il futuro del Paese“. “In Conferenza unificata abbiamo raggiunto un accordo sulla programmazione per l’edilizia scolastica 2018-2020 che mette al centro gli studenti e consente a tutti gli enti che hanno la competenza sulle scuole di avere le risorse sufficienti per rispondere a esigenze di sicurezza, innovazione, e ambienti didattici adeguati“. Ha ribadito il sottosegretario al Miur, Vito De Filippo,  piegando che”sono stati avviati meccanismi che consentono un riparto più equo delle risorse, con tempi più celeri al ministero per assegnare le risorse e tempi reali agli enti che devono attuare i progetti, anche per gli appalti

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