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Vendite macchine per lavorazione del legno. Andamento 1° trimestre in ulteriore crescita (+19,2%)

Stando ai dati diffusi da Acimall, il primo trimestre dell’anno ribadisce l’ottimismo registrato nel 2017, rivelando la crescita di un ulteriore 19,2% rispetto ai primi tre mesi del 2017. L’export si conferma essere ancora trainante (+ 22,1% rispetto al primo trimestre dello scorso anno), mentre il mercato interno cresce di un meno entusiasmante 3,7%.

Sarà un 2018 positivo per le vendite di macchine per lavorazione del legno e delle le tecnologie dedicate. È quanto sembrano preannunciare i dati trimestrali rilevati da Acimall, l’associazione confindustriale di settore. Dati che descrivono un primo trimestre 2018 in linea con l’ottimo andamento del 2017, un anno che si è concluso – come noto – con un valore della produzione in crescita di ben il 10,5% rispetto ai dodici mesi precedenti, per un valore di 2,27 miliardi di euro, record storico del comparto.

Il primo trimestre dell’anno in corso ne ribadisce l’ottimismo, rivelando la crescita di un ulteriore 19,2% rispetto ai primi tre mesi del 2017. L’export si conferma essere ancora trainante (più 22,1% rispetto al primo trimestre dello scorso anno), mentre il mercato interno cresce di un meno entusiasmante 3,7%. Se per quanto riguarda le vendite di macchine per lavorazione del legno e delle le tecnologie dedicate effettuate oltre confine basta ricordare la oramai consacrata vocazione mondiale delle filiera italiana, per quanto riguarda l’andamento rilevato sul mercato interno “ c’è da dire che il mercato mostra di essere in una stagione di “riflessione”, dopo il vero e proprio boom di investimenti dei mesi passati sull’onda dei provvedimenti in materia di “Industria 4.0” viene specificato nel comunicato.

L’indagine della associazione confindustriale racconta che il carnet ordini è di 3,4 mesi (erano 3,6 nel trimestre precedente), mentre i prezzi dal primo gennaio mostrano una leggera crescita (0,6 %). L’indagine qualitativa sul trimestre rivela un andamento positivo per il 65 %del campione (stazionario per il 29%, in calo per il 6%); analoga percentuale ha indicato la stabilità delle giacenza ed il 53% un aumento dell’occupazione. Le aspettative a breve termine formulate dal campione di aziende indicano un atteggiamento prudenziale soprattutto per quanto riguarda l’andamento delle esportazioni . A fronte di un 41% di aziende che prevede su un ulteriore aumento degli ordinativi, il 47% si aspetta un andamento stazionario.

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