Nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti sostanzialmente stabili (gas +6%, petrolio -2%, rinnovabili -3%), secondo le rilevazioni ENEA nel primo semestre di quest’anno le emissioni di CO2 sono tornate a crescere (+1,3%) con prezzi di elettricità e gas che si mantengono tra i più alti in Europa.
In particolare, secondo le rilevazioni ENEA, quello dell’energia alla Borsa italiana (120 €/MWh media semestrale) è risultato doppio rispetto a quelli di Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh).
Come già più volte sottolineato anche da Confartigianato, pure Francesco Gracceva (ricercatore ENEA che cura l’aggiornamento trimestrale dell’analisi del sistema energetico nazionale) ha ribadito come: “Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manufatturiera, già sui minimi di lungo periodo”.
Dall’analisi liberamente scaricabile emerge che nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW). I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dalla maggiore domanda della termoelettrica (+19%) e dal clima rigido del primo trimestre 2025 (rispetto al I trimestre 2024), che ha spinto i consumi per il riscaldamento.
Una situazione che rispecchierebbe sostanzialmente il quadro nell’Eurozona, dove il consumo di gas è salito del 5%, mentre le rinnovabili sono diminuite del 3%, con il solo fotovoltaico in crescita (+20%). Segno positivo anche per la produzione di energia nucleare (+2%), legata all’aumento della produzione francese.
Il peggioramento l’indice della transizione ENEA ISPRED (Indice Sicurezza energetica, Prezzi energia, Decarbonizzazione) è da attribuirsi principalmente alla componente decarbonizzazione: “Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6% – ha rimarcato Gracceva – quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”.
Infine, sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. Un contributo è arrivato anche dall’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna, che a maggio e giugno ha portato il gas liquefatto ad essere la prima fonte di approvvigionamento di gas italiana (35% del totale), superando l’import dall’Algeria.


