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    Risorse piano Transizione 5.0 esaurite. E ora?

    Preoccupazione per la meccanica italiana rappresentata da Anima Confindustria. “Trasmessa incertezza alle imprese”. Secondo i dati del Mimit rimangono nel limbo oltre 13mila progetti per un ammontare complessivo di 2,9 miliardi di euro

    Risorse piano Transizione 5.0 esaurite. E ora?Mentre si continua a propagandare il supposto effetto espansivo e di sostegno alle imprese della Legge di bilancio 2026 in discussione  al Parlamento, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emanato un decreto direttoriale in cui ha reso noto l’avvenuto esaurimento delle risorse disponibili per la misura Transizione 5.0.

    Misura molto tormentata per la quale resta solo garantita la possibilità di presentare nuove domande fino al 31 dicembre. Di fatto allo stato attuale stando ai dati comunicati dallo stesso Mimit rimangono nel limbo oltre 13mila progetti per un ammontare complessivo di 2,9 miliardi di euro per i quali: “il Governo sta operando per reperire le risorse aggiuntive necessarie al soddisfacimento”.

    Ennesima dichiarazione di intenti che dovrebbe rispondere all’aperta e all’armata critica formulata da diverse associazioni aderenti a Confindustria.

    «L’industria meccanica italiana esprime sgomento e grande disappunto per la decisione di sospendere la copertura finanziaria per i progetti legati al piano Transizione 5.0, pur mantenendo aperta la piattaforma di prenotazione –  ha dichiarato in proposito Pietro Almici presidente di Anima Confindustria – Questo inaspettato provvedimento mette in grave difficoltà numerose imprese italiane, in particolare per quelle operanti nel settore manifatturiero, un settore cruciale per la competitività del nostro paese».

    «L’industria meccanica italiana – ha sottolineato – è completamente destabilizzata da questa imprevista decisione. Il problema è il forte messaggio di incertezza che viene trasmesso alle imprese e la possibile mancata copertura degli investimenti già avviati per i quali è indispensabile trovare soluzioni adeguate e tempestive.

    Le aziende hanno bisogno di certezze, di strumenti stabili e credibili prolungati nel tempo per poter pianificare gli investimenti e programmare le strategie di innovazione.

    E’ indubbio che al di là di quello che dovrebbero essere delle tranquillizzanti dichiarazioni, le incertezze generate da questa sospensione finanziaria denotano una concreta mancanza di attenzione verso l’industria da parte del Governo, creando problemi che si vanno ad aggiungere a quella legata ai costi dell’energia, a quelle dei dazi e alle tensioni geopolitiche a livello mondiale.

    “Condividendo quanto già proposto dal vicepresidente di Confindustria, Marco Nocivelli si legge nella nota -. Riteniamo necessario trovare una soluzione concreta per garantire gli investimenti in corso nell’ambito del Piano Transizione 5.0, e al tempo stesso poter contare su delle politiche industriali di medio termine.»

    «Oggi più che mai –ha concluso Almici – serve un piano per rilanciare l’industria. È indispensabile che le decisioni siano tempestive, stabili e mirate, per consentire all’industria meccanica italiana di continuare a investire, innovare e contribuire alla crescita economica del Paese.»

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