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Stop ai ritardi di pagamento (pure nell’edilizia), “distorsioni ” comprese…

L’attuazione della nuova direttiva UE cambia le carte in tavola per imprese e PA

Mancanza di liquidità e difficoltà di accesso al credito rappresentano i punti più dolorosi che le nostre PMI hanno dovuto affrontare in questi ultimi anni. A tutto ciò si aggiungono anche i ritardi di pagamento, non solo da parte delle pubbliche amministrazioni alle imprese, ma anche tra impresa e impresa. E proprio di questo si è parlato al seminario tenutosi ieri 4 febbraio a Milano presso la Rappresentanza a Milano della Commissione europea, evento durante il quale si è fatto il punto sull’applicazione della nuova direttiva europea (2011/7/UE) per affrontare il problema. Direttiva che rappresenta un importante sviluppo sul piano legale, fissa scadenze rigide e clausole severe sul pagamento tra le parti (prevede per esempio l’obbligo per la PA di pagare beni e servizi che acquista entro 30 giorni) e che l’Italia insieme a soli altri 4 Stati della UE ha già recepito mentre i restantio lo dovranno fare entro il 16 marzo 2013. Ad illustrarne i punti cardine Idaira Robayna Alfonso, rappresentan la Commissione europea, Direzione Generale Imprese e Industria, davanti a una numerosa e attenta platea, a dimostrazione di quanto (anche nel nostro Paese) sia sentito questo tema, e di quanto sia particolarmente delicata la situazione. Grande attenzione anche per i dati di studio sull’indice di pagamento italiano diffusi nel suo intervento da Davide Magri, direttore Intrum Justitia Italia. Il vicepresidente della Commissione europea, Responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani, ha invece puntualizzato e ribadito come tutti i settori produttivi (edilizia compresa) siano soggetti all’applicazione della direttiva da parte della P.A. (di qui l’emanazione di una opportuna circolare ministeriale chiarificatrice – leggi la news del 25 gennaio), minacciando senza mezzi termini di deferire i Paesi che dovessero persistere nell’attuare “distorsioni intepretative”, per poi discuterne molti aspetti, alcuni dei quali ancora dubbi, con i rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico: Raffaele Baldassarre, Eurodeputato, relatore del parere per la Commissione Affari Giuridici del Parlamento europeo; Francesco De Angelis, Eurodeputato, relatore del parere per la Commissione Industria, ricerca e energia del Parlamento europeo; Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria, Confindustria; Paolo Buzzetti, presidente Ance; Giorgio Merletti, portavoce R.E TE. Imprese Italia e presidente di Confartigianato Imprese. Il dibattito di ampio respiro ha trattato e toccato aspetti propositivi ed elementi di riflessione (a cominciaro da come computare e cominciare a smaltire i ritardi arrestrati) che presto verranno sottoposti all’attenzione dei preposti organi comunitari, oltre a risposte ad alcune ambiguità interpretative. Ulteriore approfondimenti dedicati saranno raccolti e pubblicati sul numero di Marzo della rivista.

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