VinylPlus, il programma dell’industria europea del PVC per lo sviluppo sostenibile ha raggiunto nel 2012 il record di 362.076 tonnellate di PVC riciclate (di cui oltre il 60% costituite da profili per serramenti) , mantenendosi così sulla falsariga definita per arrivare a 800.000 tonnellate all’anno entro il 2020. Con l’obiettivo di includere sia il post-consumo e limitate tipologie di scarti industriali, sia alcuni flussi di rifiuti regolamentati nell’UE, è stata pure adottata una definizione più completa e ampia di ciò che si intende per “PVC riciclato“. Per riciclare rifiuti di PVC difficili da trattare sono in corso di valutazione alcune tecnologie innovative e significativi sforzi sono stati compiuti per gestire la questione dei “legacy additives”, legata alla presenza di sostanze chimiche soggette a restrizione nel PVC riciclato. I risultati sono stati presentati a Istanbul il 24-25 Aprile, in occasione del Vinyl Sustainability Forum 2013. Riprendendo le parole del Commissario all’Ambiente dell’UE, il presidente di VinylPlus Filipe Constant ha dichiarato che l’industria «…Sta effettivamente passando da un modello di consumo di risorse che segue uno schema lineare “prendere – produrre – utilizzare – gettare via” a un modello di economia realmente circolare che reinserisce i materiali giunti a fine vita nel flusso di produzione estendendo il valore aggiunto del PVC in termini di durata e versatilità.» Nel 2012 VinylPlus ha registrato una diminuzione del 76,37% nel consumo di stabilizzanti al piombo nell’ UE-27 rispetto ai livelli del 2007, in linea per completare la sostituzione entro la fine del 2015. All’interno di VinylPlus sono pienamente operative diverse task force che studiano come integrare energie rinnovabili e materie prime, l’uso sostenibile degli additivi e l’impronta ambientale della produzione di PVC. È stato inoltre sviluppato il concept di un marchio di prodotto VinylPlus per applicazioni in PVC in collaborazione con The Natural Step – una ONG che fornisce input e orientamenti per lo sviluppo del programma VinylPlus – e con il BRE, organismo inglese esperto in certificazioni. «È veramente impressionante vedere come una filiera così dinamica collabori per rendere più sostenibile l’intera industria e suoi prodotti. – ha commentato Reha Gür, vice-presidente della PAGDER (Associazione turca dei produttori di materie plastiche) – Dal momento che la maggior parte dell’Europa e il mondo stanno vivendo momenti di difficoltà economica, questo sforzo è ancora più ammirevole. Siamo onorati di aver ospitato a Istanbul il Vinyl Sustainability Forum e speriamo che il lavoro di VinylPlus possa stimolare le società di PVC del nostro Paese – grandi e piccole – ad avvicinarsi ai principi e agli obiettivi che stanno alla base di questo programma.» Un focus importante del programma VinylPlus è la promozione della “consapevolezza della sostenibilità”. In proposito, lo scorso anno sono stati promossi una serie di progetti di comunicazione volti a rafforzare i messaggi dell’Impegno Volontario lungo la filiera. VinylPlus è stato anche impegnato in dibattiti esterni, incluso Rio+20, la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile. L’Impegno Volontario VinylPlus è stato inserito nel Registro degli Impegni di Rio+20. Intervenendo al Forum di Istanbul, l’Ambasciatore Tomas Anker Christensen, senior advisor all’Ufficio delle Nazioni Unite per le Partnership, ha evidenziato che «Le partnership sono strumenti chiave nel permettere di fare progressi sugli obiettivi di sviluppo concordati, compresi quelli di sviluppo sostenibile . VinylPlus ha dimostrato successo e siamo ansiosi di vedere come l’industria europea si metterà alla prova per essere più ambiziosa a concreta nell’affrontare le sfide identificate. L’industria gioca un ruolo critico nell’accelerare il cambiamento, rendere “più verde” l’economia e spingere il progresso sostenibile in tutto il mondo.»