Mercato

Costruzioni ancora in difficoltà nel 2014. Cresce l’export

Oltre 54 miliardi di Euro le esportazioni delle imprese la filiera italiana del settore edile

Alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi è stato presentato ieri a Roma il rapporto 2013 su “Il sistema delle costruzioni in Italia”, realizzato da Federcostruzioni sulla  base dei dati raccolti direttamente presso le associazioni e le federazioni dei diversi segmenti produttivi. Analisi che conferma il proseguimento del difficile andamento . Secondo lo studio condotto dall’associazione di scopo in cui si riconosce oltre il 90% della filiera produttiva del settore edile, dal 2008 – anno di inizio della crisi – al 2012 il valore della produzione del settore si sarebbe ridotto di un quarto, con una perdita di 80 miliardi di Euro. Nel 2012 il valore economico generato dal sistema italiano delle costruzioni risulta essere sceso a  440,3 miliardi di  Euro.  Valore che al netto dei servizi si riduce ulteriormente scendendo sotto la soglia dei 360 miliardi di Euro (359 M. Euro) presentando dunque un calo anno su anno del 7,3%. E stando ai dati presentati relativi all’esportazione  la situazione poteva essere ben peggiore se a limitare il crollo non ci fosse stato l’aumento della domanda estera. “La filiera delle costruzioni – ha sottolineato il presidente di Federcostruzioni Paolo Buzzetti presenta infatti una virtuosa bilancia commerciale, pari a 35 miliardi di euro, senza la quale la perdita del Sistema delle costruzioni sarebbe stata sensibilmente più elevata”. A fronte di un livello di importazioni intorno al 4%, corrispondente a 19,6 miliardi di Euro, le imprese della filiera italiana del settore edile hanno venduto oltre confine materiali, servizi tecnologie e impianti per un totale di 54,6 miliardi di Euro, pari al 37% di tutta la produzione annua e il 12% del totale delle esportazioni nazionali.  Per il 2013, Federcostruzioni stima un ulteriore calo complessivo del 4%. Negative restano pure le previsioni per il 2014, anche se la contrazione risulta più contenuta: il settore resterà in recessione, registrando una riduzione del valore della produzione del 2,9%. “Niente da fare – ha commentato Buzzetti – senza politiche di sostegno alle costruzioni il Paese non potrà uscire rapidamente dalla recessione e i tempi della ripresa si allungheranno invece di accorciarsi. Lo scenario che emerge dal Rapporto deve preoccupare, perché da sempre l’edilizia è un termometro attendibile di quello che sta avvenendo nel Paese. E se i numeri dicono che anche nel 2014 proseguirà il calo della produzione vuol dire che non vi saranno cambiamenti nella struttura della domanda, almeno sul piano quantitativo”. Oltre alla forte propensione all’export, dal rapporto presentato ieri emerge la profonda sofferenza del sistema per il calo della domanda e per gli effetti deleteri del credit crunch. “La mancanza di liquidità e la chiusura del sistema bancario verso il nostro settore – ha aggiunto Buzzetti – costituiscono i fattori che maggiormente incidono sulle possibilità di una ripresa produttiva. Viceversa si riscontra un’ampia predisposizione verso il ricorso a una  sempre maggiore innovazione, in direzione di un diverso modo di produrre e di costruire, dove la sostenibilità, l’efficientamento energetico, l’attenzione a soluzioni costruttive di tipo nuovo sono i fattori decisivi della competitività”.

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