“La green economy è una concreta via di uscita dalla crisi in cui versa il nostro Paese sulla quale occorre puntare con decisione e chiarezza progettuale” ha dichiarato il vice presidente per la Sostenibilità e l’Ambiente FINCO, Sergio Fabio Brivio (nell’immagine), nel corso l’Audizione tenutasi oggi presso le Commissioni congiunte VIII e X della Camera dei Deputati. La prima sollecitazione di FINCO, ha riguardato la stabilizzazione del bonus fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici al 2020 distinguendo la detrazione a seconda del periodo di ammortamento scelto dal contribuente: 50% per 3 anni, 55% per 5 anni, 60% per 10 anni, garantendo comunque il 65% di detrazione laddove la riqualificazione energetica sia associata a quella sismica, indipendentemente dalla tempistica, o al pieno edificio. In alternativa, se ritenuta troppo onerosa per l’erario, si potrebbe ipotizzare una progressiva diminuzione della percentuale di sgravio fiscale passando dall’attuale 65% al 60% nel 2016, al 55% nel 2018, al 50% nel 2020 ad a regime, mantenendo un adeguato differenziale con le detrazioni spettanti alla ristrutturazione semplice, che a quella data sarebbe del 36%. “Nel nostro Paese – ha continuato l Brivio – la possibilità di espandere il margine di efficientamento energetico è grande; ciò sia nell’ottica di ridurre la dipendenza energetica dall’estero sia in quella di migliorare il conto energetico ed il comfort abitativo.” Onde favorire tale processo FINCO propone una misura aggiuntiva alle detrazioni fiscali consistente in un prestito agevolato (Ecoprestito) a tasso 0, o minimo, per importi da stabilire per ciascun beneficiario, a cui si accederebbe certificando – tramite un progettista iscritto ed un Ordine Professionale – di voler effettuare e, successivamente, di aver effettuato almeno due interventi di incremento dell’efficienza energetica. Il finanziamento, rimborsato in 10 anni, sarebbe sostenuto dagli istituti bancari a cui poi spetterebbe portare in detrazione la perdita derivante dal tasso “0” erogato. Auspicabile in proposito l’intervento a garanzia delle Cassa Depositi e Prestiti.