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Con il tempo il vetro si trasforma. Mostrata la transizione spontanea tra due vetri

La grande novità di questa scoperta è che, per innescare il passaggio di stato, si è dovuto semplicemente aspettare il passare del tempo

Ricerca vetro CNRI ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma e Istituto italiano di tecnologia (Iit), hanno mostrato la prima evidenza sperimentale di una transizione spontanea tra due vetri differenti, dettata solo dal passare del tempo; studio pubblicato su “Nature Communications“. “Abbiamo osservato la disposizione e il moto microscopico delle particelle nei due vetri – ha spiegato Roberta Angelini, ricercatrice dell’Istituto per i processi chimico-fisici (Ipcf-Cnr) – ’European Synchrotron Radiation FacilityIstituto dei sistemi complessi del Cnr, confermando a livello sperimentale l’esistenza, mai rilevata precedentemente, di una transizione spontanea tra due vetri differenti nella materia soffice”. “In natura, questi passaggi da uno stato di aggregazione all’altro della materia sono in genere dovuti al cambiamento di un parametro esterno, come la temperatura – ha proseguito Angelini -. La grande novità di questa scoperta è che, per innescare il passaggio di stato, abbiamo dovuto semplicemente aspettare il passare del tempoGiancarlo Ruocco del dipartimento di fisica della Sapienza ha poi precisato che “…Questi nuovi studi mostrano come le scoperte di materiali innovativi e ingegnerizzabili non possono oggi prescindere dall’utilizzo della cosiddetta materia soffice, il cui studio sta prendendo sempre più piede nella fisica moderna, e che ha dimostrato come esistano molti altri stati esotici di aggregazione della materia, quali per esempio appunto i gel, oltre ai tre scolasticamente noti: solido, liquido e gassoso”. “Quello che abbiano capito con questa ricerca  – ha concluso Ruzicka, ricercatrice dell’Ipcf-Cnr e coautrice dello studio – è che la stabilità a lungo termine dei materiali disordinati come i vetri dipende da come le particelle interagiscono e si dispongono a livello microscopico. Il loro controllo permette quindi di agire sulle proprietà del materiale, che risulta così ambivalente e utilizzabile in vari ambiti, dalle nanotecnologie al trasporto di farmaci”.

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