“Vedere attraverso il cemento il cielo, dall’interno, dall’esterno, all’esterno.” Cosi Massimiliano Fuksas definì il senso del suo progetto per il Complesso Parrocchiale San Paolo. Vincitore del concorso indetto dalla Conferenza Episcopale Italiana, si tratta di un ampio complesso parrocchiale di 1300 mq realizzato in cemento armato ( e per questo spesso molto criticato essendo inserito in un contesto architettonico medioevale) che ha rappresentato un segnale forte di rinascita per la città umbra di Foligno, duramente provata dal terremoto del 1997. L’edificio è composto da due elementi principali: la Chiesa stessa che appare come un imponente cubo di cemento chiaro di 25 metri d’altezza collegato da una fascia di vetro satinato a un secondo parallelepipedo allungato e basso che ospita la Sagrestia e gli uffici della parrocchia. La geometria pura dell’opera situata a ridosso del centro storico di Foligno, si staglia sullo sfondo delle montagne circostanti. Così come l’esterno, pure l’interno della Chiesa esce dagli schemi tradizionali e racchiude un secondo cubo in posizione centrale, sospeso a tre metri dal suolo, sopra l’Altare della Chiesa. Qui vengono convogliati i fasci di luce naturale che arrivano orizzontalmente dalle aperture laterali e verticalmente dai lucernari in sommità. investendo lo spazio dimensione spirituale evocando metaforicamente “il dialogo tra Cielo e Terra.” I giochi di luce che attraversano il volume, sono indirizzati sui componenti più significativi, l’altare e il presbiterio. L’altra fonte di luce che movimenta l’edificio sacro arriva dal basso, attraverso il nastro vetrato sviluppato su tutto il lato della facciata sud. Li sta l’ingresso al quale si arriva attraversando il sagrato, una specie di passerella su un piano leggermente inclinato. La lunga vetrata è ritmata da tre aperture sottolineate dall’utilizzo dei profili EBE 65 di Secco Sistemi in acciaio inox lucido. La porta d’entrata in centro è proprio segnata da una croce nello stesso materiale che permette l’apertura. La geometria minimalista e la purezza formale di questo ingresso è in sintonia con tutta l’opera che si rifà ad un’estetica dell’essenzialità come ad indicare la via della spiritualità a chi entra in chiesa.
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