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Imprese, più 16.500 tra luglio e settembre (+0,3%). In “stallo” il comparto costruzioni

Ancora in sofferenza il sistema artigiano. Continua la crescita dei fallimenti: oltre 10mila in 9 mesi, +19% rispetto all’estate 2013

Unioncamere tessuto impreseChiude in positivo l’anagrafe delle imprese nel terzo trimestre del 2014. Il bilancio demografico dei mesi estivi fra le imprese nate (72.833) e quelle che contemporaneamente hanno dichiarato la cessazione delle attività (56.382), termina con un saldo attivo pari a 16.451 unità, quasi 4mila unità in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno di cui “solo” 740 riconducibili al comparto costruzioni.  Ammontare che rimarca una situazione di sostanziale stallo del comparto ( +0,09%)  all’interno di uno scenario che se da un lato vede aumentare  il tasso di crescita del periodo (+0,3%), dall’altro presenta il più basso volume di iscrizioni rilevate nel terzo trimestre dell’anno dal 2005 . Come mostra l’analisi della natalità e mortalità delle imprese, diffusa oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione condotta da InfoCamere a partire dai dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, continua la corsa al rialzo dei fallimenti e l’assottigliamento del tessuto artigiano. Risultano essere oltre 10mila, infatti, i fallimenti registrati nei primi 9 mesi dell’anno, il 19% in più rispetto al dato – già elevato – dell’analogo periodo del 2013 . Dato che sale al 25% se riferito alle attività legate al mondo edile (610 procedure fallimentari).  Come meglio dettaglieremo sul numero di dicembre di serramenti+design, la crescita dei default riguarda tutte le forme giuridiche, con tassi di crescita a due cifre: +20,6% per le società di capitale, +14% per le società di persone e +27,6% per le altre forme giuridiche. Sul fronte artigiano, per il terzo trimestre consecutivo si registra un saldo negativo tra aperture e chiusure, dovuto soprattutto alla forte riduzione di iscrizioni (record negativo del decennio e oltre 1.000 unità in meno rispetto a quelle, già modeste, registrate nello stesso periodo del 2013). “I dati provenienti dal Registro delle imprese indicano il persistere di una fase di stagnazione che sta colpendo il nostro sistema produttivo frenando la spinta a fare impresa e facendo aumentare le attività economiche che portano i libri in Tribunale”, ha evidenziato  il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Il tema chiave, per dare nuove gambe allo sviluppo, è creare le condizioni per far ripartire il mercato interno, dal cui rallentamento dipendono le sorti di tante nostre imprese, e sostenere il coraggio e le aspirazioni di tante persone, soprattutto giovani, che vorrebbero mettersi in proprio. Per questo, occorre puntare con decisione sulle politiche attive per il lavoro, per far sì che le energie imprenditoriali del Paese possano tradursi in nuove iniziative economiche: un ambito nel quale le Camere di commercio sono particolarmente impegnate, anche attraverso un Network di 87 Sportelli per il sostegno all’imprenditorialità giovanile su tutto il territorio nazionale. In poco più di 5 mesi dal loro battesimo, abbiamo già accolto quasi 4.700 giovani motivati ad aprire una nuova impresa, assicurando loro percorsi mirati di accompagnamento allo start-up”.

 

 

 

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