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Macchine lavorazione legno: il 2014 si chiude tra il crescente, e promettente, ottimismo

Da sottolineared come stavolta siano stati gli ordini nazionali a mostrare maggiore dinamismo, presentando un robusto e ben augurante +24,7% rispetto all’analogo periodo del 2013

AcimallCome anticipato da Acimall nel corso della conferenza stampa di fine anno, il quarto trimestre 2014 presenta un quadro di maggiore ottimismo sullo “stato di salute” delle imprese italiane attive nel mercato delle macchine e tecnologie per la lavorazione del  legno. Stando infatti a quanto ora ufficializzato, nell’ultimo trimestre  gli ordini hanno fatto registrare un aumento di ben il 20,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. E c’è anche da segnalare che questa volta sono stati gli ordini nazionali a mostrare maggiore dinamismo, presentando un robusto +24,7%, sempre rispetto all’analogo periodo del 2013. Molto positivo pure l’andamento delle commesse estere, che mostrano una crescita del 19,7%. Dato che certo contribuisce a favorire un clima di maggiore fiducia ed a consolidare la sensazione che il 2015 possa essere un anno migliore rispetto alle attese. Certo è che dopo un avvio all’insegna di una sostanziale stabilità, il 2014 da aprile in poi  ha regalato tre trimestri in crescita, con un mercato interno dimostratosi progressivamente più propenso a investire, certamente incentivato da provvedimenti quali la Sabatini bis e la possibilità di avvalersi di crediti sulle imposte.  Il saldo dell’export, invece, ha dovuto fare i conti con il crollo delle vendite in Russia, fortunatamente ben compensato dal vero e proprio boom delle esportazioni verso i mercati nordamericani, primi fra tutti gli Stati Uniti.  I dati emersi dalla indagine congiunturale dell’Ufficio studi di Acimall, che coinvolge un campione statistico che rappresenta l’intero settore delle tecnologie per il legno e i suoi derivati, indicano anche che il carnet ordini è pari a 2,5 mesi (erano 2,2 nel quarto trimestre 2013), mentre l’aumento dei prezzi nel 2014 è valutato all’1,3%. Secondo l’indagine qualitativa il 39% degli intervistati indica un trend di produzione positivo, il 44% stabile, mentre il 17% dichiara un livello produttivo in calo. Positiva la percezione sull’andamento della occupazione: il 22% del campione dichiara che è tornata a crescere, un giudizio che nessuno si era azzardato a esprimere a fine 2013 quando, invece, l’occupazione veniva indicata “stabile” dal 91%del campione (ora scesa al 72% ) e in diminuzione dal 9% (oggi  ridottasi al 6%).  Indicazione guardinghe quelle rilevate a livello previsionale. Stando infatti alle aspettative formulate sull’andamento delle esportazione nel brevissimo termine , secondo il 61% degli intervistati, nel periodo gennaio-marzo 2015 gli ordini dall’estero saranno stabili; risulteranno in crescita  per il 33% e saranno in calo per  il 6%per cento del campione (saldo positivo pari a 27). Valutazioni  diverse per il mercato nazionale: secondo il 72% gli ordini delle imprese italiane resteranno sostanzialmente stabili, il 22% ha indicato una contrazione ed il 6% pronosticato una ulteriore crescita.

 

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