Diffuso oggi da ISTAT il bollettino contente le stime sull’andamento demografico, andamento che nel 2014 ha visto le nascite scendere a 509 mila, cinquemila in meno rispetto al 2013, il livello minimo dall’Unità d’Italia. I morti sono 597 mila unità, circa quattromila in meno dell’anno precedente. Calano le nascite da madri sia italiane sia straniere, con le prime che nel 2014 procreano 1,31 figli contro 1,97 delle seconde. In diminuzione anche la mortalità determinando il conseguente ulteriore aumento sia dell’età media della popolazione che delle della speranza di vita alla nascita, giunta a 80,2 anni per gli uomini e a 84,9 anni per le donne. Al 1° gennaio 2015 l’età media della popolazione si attesta infatti a 44,4 anni. Popolazione che per grandi classi di età risulta essere così distribuita: 13,8% fino a 14 anni di età, 64,4% da 15 a 64 anni, 21,7% da 65 anni in su. Il saldo migratorio netto con l’estero è pari a +142 mila unità, corrispondente a un tasso del 2,3 per mille. Si tratta del valore minimo degli ultimi cinque anni. Nel 2014 la popolazione italiana residente consegue un incremento demografico dello 0,4 per mille, il più basso degli ultimi dieci anni. In termini assoluti l’incremento è pari ad appena 26 mila persone, il che determina una popolazione totale di 60 milioni 808 mila residenti al 1° gennaio 2015. Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2015 risultano ammontare a 5 milioni 73 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione residente totale. Rispetto al 1° gennaio 2014 si riscontra un incremento di 151 mila unità. Come sottolineato nel bollettino è oramai da oltre un decennio che si rileva una riduzione della popolazione di cittadinanza italiana, scesa a 55,7 milioni di residenti al 1° gennaio 2015. La perdita netta rispetto all’anno precedente risulta essere pari a 125 mila residenti.