Distanza e irrinunciabile connessione con la città più densamente abitata. Lo studio torinese mg2architetture ha indagato lucidamente sugli stili di vita in un contesto ambientale di pregio, a partire da un frammento di urbanizzazione collinare risalente alla seconda metà del Novecento ed in questo intervento residenziale sul costruito sperimenta una strategia di frazionamento, densificazione e radicamento, introducendo una varietà di moduli abitativi ed esaltando la tensione fisica e visiva tra edificio e paesaggio. Il preesistente blocco residenziale si articolava su quattro piani fuori terra, con struttura in cemento armato e copertura doppia falda a pendenze sfalsate; alcuni archetipi costruttivi ascrivono l’edificio alle realizzazioni architettoniche degli anni Cinquanta e Sessanta. Caratterizzanti i tre setti a tutta altezza rivestiti in marmo di Carrara, le fasce di balconi sovrapposte e i terrazzamenti verdi in affaccio sul parco fluviale del Po. Setti portanti in cemento armato a vista e un taglio vetrato a tutta altezza definiscono il nucleo centrale scala-ascensore, vera e propria dorsale dei percorsi interni. Vengono preservate le falde (a eccezione di quella sud alla quale si sostituisce un terrazzo panoramico) ed enfatizzati i tre setti in marmo bianco, come traccia dell’originaria consistenza materica ed elementi ordinatori della rinnovata concezione volumetrica. La tecnologica dell’involucro riconduce un organismo inizialmente frammentato e incoerente a un’unità visiva di geometrie integrate e riconoscibili. “L’esigenza di intervenire sul costruito, nella quale l’unico materiale mantenuto nel progetto fosse il marmo bianco di Carrara dei setti – hanno spiegato gli architetti Paolo Mariani, Alessandro e Fabio Guida, soci di mg2architetture –, ha indirizzato la scelta verso un materiale dalla spiccata connotazione contemporanea sia materica che cromatica. L’esigenza di individuare un rivestimento senza soluzione di continuità e che allo stesso tempo vibrasse alla luce come un materiale naturale ha portato all’utilizzo del laminato in zinco titanio nella variante cromatica ANTHRA-ZINC. Per accentuare il gioco di riflessi di luce e ombre il materiale è stato posato a doghe verticali di quattro larghezze differenti su corsi orizzontali di diverse altezze per valorizzare le geometrie delle specchiature e dei volumi. Alcune doghe sono state montate in “negativo” creando una sorta di basso rilievo per rendere ancora più dinamico il ritmo della facciata disegnata grazie a ogni suo singolo elemento”. I pannelli in lamiera di zinco titanio sono stati infatti composti sovrapposti con differenti altezze, ritmando i prospetti su toni scuri e metallici. Nelle terrazze orientate a Sud-Ovest i pannelli brise-soleil scorrevoli su telai rendono dinamica l’alternanza di pieni e vuoti nelle facciate; il confine tra volume edilizio e spazio esterno diventa più rarefatto nel terrazzo a est, dove il lungo parapetto in cristallo è quasi invisibile e la fascia rivestita in pregiatissimo legno di mogano Meranti spezza orizzontalmente la continuità delle superfici in lamiera.
Home In vetrina In opera Villa plurifamiliare assume nuovo volto grazie alle facciate rivestite in zinco titanio