Nessun assestamento come ipotizzato nel precedente Rapporto ma un ulteriore arretramento per i serramenti realizzati con profili in metallo. Dopo averne anticipato alcuni dati, l’ufficio Studi Economici UNICMI, l’Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei serramenti, ha reso disponibile il Rapporto 2015 sul mercato italiano dei serramenti metallici e delle facciate continue. Studio che rileva come nel 2014 la domanda complessiva di serramenti e facciate continue nel mercato italiano si attesta su un valore di circa 4,1 miliardi di Euro di cui 2,5 nel settore residenziale ed 1,6 in quello non residenziale. Andamento di mercato dei serramenti metallici e dei prodotti complementari che quindi evidenzia un’ulteriore contrazione del 5% rispetto al 2013, mentre quello relativo alle facciate continue avrebbe registrato una piccola inversione di tendenza (+1%) in parte legata alla domanda generata dal completamento dei lavori legati direttamente ed indirettamente all’Expo e ad una leggera ripresa degli investimenti nella ristrutturazione degli edifici non residenziali ed in particolare nei lavori di recladding, ovvero di sostituzione delle facciate continue esistenti. Nel rapporto viene inoltre sottolineato come i costruttori di facciate 
continue risultino essere sempre più orientati al mercato internazionale che oggi contribuisce a circa il 40% delle vendite. Rimandando più accurati commenti ed approfondimenti per la pubblicazione sulle pagine di “serramenti+ design”, con riferimento all’anno in corso l’ufficio Studi Economici UNICMI precisa che “ L’attività nel segmento residenziale resterà limitata prevalentemente alla ristrutturazione e la domanda sarà alimentata dalle spese per investimenti effettuati dalle famiglie che potranno beneficare di uno spread molto contenuto che faciliterà l’accesso al credito immobiliare. Nel segmento non residenziale abbiamo osservato una lieve ripresa degli investimenti in beni strumentali (capannoni industriali, costruzioni destinate al terziario e centri commerciali) generata più che da un’effettiva richiesta del mercato, dalla disponibilità di mezzi finanziari a costi contenuti e da lavori di ammodernamento e ristrutturazione. Solo i dati del primo semestre del 2016 confermeranno se, per il segmento non residenziale, saremo in presenza di una lieve ripresa o se la fase interlocutoria di protrarrà per altri 12 
mesi. È realistico ipotizzare che per i costruttori di serramenti il 2015 si chiuderà con una lieve flessione, nell’ordine del 2%-4% rispetto al 2014. Questo dato è stato stimato considerando l’apporto dell’incentivazione alla sostituzione degli infissi, in mancanza di tale supporto la flessione sarebbe potuta essere nell’ordine del 6%-8. Per le facciate continue si può ipotizzare un dato in linea con quello rilevato nel 2014, ovvero un lieve crescista del mercato, nell’ordine dell’1-2%.” Da segnalare la presenza pure dei risultati di una rilevazione demoscopica effettuata da UNICMI su 300 consumatori finali del segmento residenziale che avrebbe evidenziato come i criteri di scelta dei serramenti nel mercato della sostituzione siano essenzialmente il prezzo e le prestazioni di isolamento termico per cui i clienti tendono a scegliere il prodotto che massimizza il rapporto “value for money”. Criteri che spiegherebbero, almeno in parte, il successo di mercato dei serramenti in PVC che, in termini di pezzi venduti ” si collocano sostanzialmente agli stessi livelli dell’alluminio e del legno“. 
