Bonus fiscali

Stabilizzazione bonus fiscali. Di mozione in mozione se ne rimanda (nega?) la discussione

Dopo 70 giorni dalla sua presentazione, nella Conferenza dei Capigruppo al Senato fino ad oggi non si è ancora riusciti neppure a calendarizzare la discussione della mozione N° 1-00431 presentata lo scorso maggio e più volte oggetto di richiamo

mozioni per stabilizzazione ecobonus x webMentre si vanno “ammucchiando” in Parlamento le mozioni targate 2015 che rinnovano la richiesta al Governo affinché si impegni nel procedere alla stabilizzazione dei bonus fiscali per l’efficientamento energetico degli edifici –  mozioni sempre respinte dai vari Esecutivi che si sono succeduti in carica – ci sembra opportuno ricordare in proposito che dopo 70 giorni dalla sua presentazione, nella Conferenza dei Capigruppo al Senato fino ad oggi non si è ancora riusciti neppure ad inserire nel calendario lavori la discussione della mozione N° 1-00431 a prima firma del senatore Gianni Girotto, al quale si sono via via accodati senatori appartenenti ai vari schieramenti politici. Mozione che ricordiamo chiede al Governo di impegnarsi per:

1) attivarsi , nell’ambito della propria competenza, per l’adozione di ogni opportuna iniziativa di carattere legislativo volta a promuovere la stabilizzazione della misura di detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, prevedendo l’estensione delle agevolazioni fino al 31 dicembre 2020, anche attraverso una riduzione annuale o biennale della percentuale di detrazione;

 2) prevedere la rimodulazione delle tipologie di intervento ammesse ad agevolazione fiscale, predisponendo un meccanismo di premialità per i lavori caratterizzati da maggiore efficacia in termini di risparmio energetico ed introducendo dei valori limite di controllo alla spesa sostenuta (costo massimo per metro quadrato e per chilowattora, costo spese tecniche);

 3)  prevedere l’obbligo della redazione dell’attestato di prestazione energetica al fine di accedere alla misura dell’ecobonus, riducendo il numero di rate annuali da 10 a 5 al fine di minimizzare il tempo di ritorno degli investimenti;

 4)  attivarsi, per quanto di competenza, affinché l’accesso all’ecobonus venga riconosciuto tramite la richiesta di documentazione tecnica dettagliata per ogni tipologia di intervento, certificata da tecnici abilitati;

 5)  prevedere l’istituzione di un meccanismo sanzionatorio efficace per le dichiarazioni incongruenti, conferendo un ruolo attivo all’ENEA nella fase di validazione e di controllo della documentazione;

 6)  favorire maggiori investimenti in programmi di riqualificazione di edifici pubblici e di edilizia sociale;

 7)  favorire lo sviluppo dell’industria dei prodotti ad alto contenuto tecnologico per l’efficienza energetica, anche attraverso la previsione di specifici crediti di imposta per l’attività di ricerca e sviluppo che preveda la partecipazione di enti di ricerca;”

 

 

 

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