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Occupazione costruzioni: in Italia più del 50% del calo europeo degli ultimi tre anni

Indispensabile rendere stabili e permanenti gli incentivi fiscali che consentono di raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente ed emersione di attività irregolari

Conf 1Stando a quanto rilevato dal centro studio di Confartigianato sulla base dell’’analisi del comparto dell’edilizia nell’artigianato articolata nel Rapporto Anaepa 2015, nell’ultimo triennio il mix del calo della domanda, dello spread sui tassi di interesse e del boom della tassazione immobiliare ha colpito il settore delle Costruzioni in Italia molto più che nelle altre economie europee. Nel confronto tra i maggiori Paesi dell’Ue 28, disponibile per i primi quattro mesi del 2015, evidenzia che l’Italia segna nel periodo un calo della produzione del 19,2% rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre la Spagna segna un recupero del 29,6%, nel Regno Unito si registra una salita del 6,1% e in Germania una crescita del 3,5%; in controtendenza, con l’Italia, la Francia che registra un calo della produzione del 5,1%. Nel triennio in esame l’Italia – che secondo Confartigianato pesa per il 9,9% dell’occupazione del settore nell’Ue a 28 – ha determinato la metà (50,7%) del calo Conf tabelladell’occupazione europea: a fronte di 502.300 occupati in meno in tutta l’Ue a 28 tra il 2012 e il 2015, pari ad un calo del 3,4%, nella sola Italia nel periodo sono 254.500 i posti di lavoro persi, pari ad una diminuzione del 15,1%. Il confronto internazionale evidenzia una gravità della crisi dell’edilizia italiana senza pari nell’Unione europea e la necessità di politiche anticicliche: prioritariamente una netta inversione della tendenza delle domanda degli investimenti pubblici e incentivi fiscali a sostegno della domanda privata. “Siamo fortemente preoccupati: le nostre imprese – ha sottolineato Arnaldo Redaelli, presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia – non vedono ancora l’uscita dal tunnel della crisi. Proprio di fronte di questa situazione, è più che mai necessario puntare sull’attività di ristrutturazione, l’unica che al momento garantisce la sopravvivenza del settore. E’ indispensabile rendere stabili e permanenti gli incentivi fiscali che consentono di raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari”.

 

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