Nell’ambito del ciclo di audizioni al Senato deliberato dalla 10a Commissione permanente Industria, commercio, turismo in merito alla valutazione dello “Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative al decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, di attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 006/32/CE” si è svolta ieri l’audizione di ANCE, delegazione guidata Gianluigi Coghi (vicepresidente ANCE per la Tecnologia, l’innovazione e l’ambiente nell’immagine). Dopo aver sottolineato il ruolo chiave del settore delle costruzioni anche rispetto agli obiettivi di sostenibilità fissati a livello europeo come il Pacchetto Clima-Energia 20-20-20, è stato prima ribadito il ruolo fondamentale assunto dagli incentivi Irpef del 65% legati alla riqualificazione ed all’efficientemente energetico – rinnovando “l’auspicio” che venga finalmente resa una misura strutturale – e poi proposto che prendendo spunto dalla revisione del meccanismo, prevista dal decreto 102/2014 sull’efficienza energetica e su cui il Ministero dello Sviluppo economico ha redatto un documento di proposte, potenziare i certificati bianchi, che ne favorisca il più possibile la diffusione all’interno del settore civile. In proposito Gianluigi Coghi ha, quindi, ricordato le due ipotesi di revisione delle modalità di riconoscimento dei certificati bianchi allo studio del Ministero, di cui la prima prevede che il periodo di riconoscimento dei titoli sia pari al periodo di effettivo utilizzo dell’impianto oggetto di intervento (sostanzialmente, il periodo di diritto all’incentivo si allungherebbe per la maggior parte degli interventi fino a un massimo di 15 anni, inoltre una parte dei certificati bianchi potrebbe essere anticipata su scelta del beneficiario nei primi anni di diritto all’incentivo); la seconda prevede invece il riconoscimento dei certificati per i risparmi effettivamente realizzati (moltiplicati al massimo per due per gli interventi particolarmente impegnativi) per un periodo pari a 5 anni per tutte le tipologie di intervento. Al riguardo, ha evidenziato come la prima ipotesi risulti maggiormente innovativa e premiante. Nell’attuale sistema la maggior parte dei periodi di spettanza dell’incentivo è pari a soli 5 anni, quindi le proposte del Ministero arriverebbero fino a triplicare tali periodi, e ciò ovviamente si tradurrebbe in un maggior risparmio energetico associato. Ad avviso dell’ANCE occorre comunque prevedere un ulteriore allungamento del periodo: l’isolamento termico dell’involucro edilizio ha infatti una vita utile reale di almeno trent’anni, pertanto sarebbe coerente che i certificati bianchi venissero rilasciati per tale intero periodo. Positiva è inoltre la proposta di anticipo di una quota dei certificati bianchi, per cui sarebbe possibile recuperare più velocemente il costo dell’investimento.